Ferrara, 7 settembre 2010 - Mattia Govoni è morto a vent’anni. Dopo aver vinto la sua ultima partita di tennis. Si è accasciato a terra sul bordo dei campi del Club President di Montechiarugolo, in provincia di Parma, domenica, verso mezzogiorno. Un’ora dopo l’ultimo match point. Mentre stava disputando il campionato regionale, con la casacca dell’associazione tennis Decima di Bologna. Aveva appena chiamato casa: "Ho vinto, adesso aspetto di giocare il prossimo match". Un’esplosione di gioia. Poi la tragedia.

Perché quel "ragazzo d’oro", come tutti lo ricordano, originario di Sant’Agostino, era una promessa del tennis. Due titoli regionali under 18 consecutivi. Questa, la sua stagione migliore. Mai una classifica così alta.
"Subito sembrava un attacco epilettico, ma non aveva polso", racconta sconvolto Mario De Blasi, il cardiologo socio del club (e presidente del consiglio provinciale di Parma), che l’ha soccorso immediatamente appena è caduto.

"Abbiamo cominciato col massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca - continua il medico -. È stato usato anche il defibrillatore che era presente sui campi. Ma nulla è servito. Non c’è stata reazione. Dopo 10-15 minuti sono arrivati automedica, ambulanza ed elisoccorso. È stato sottoposto a trattamenti coi farmaci, il battito non era stabile. Per questo si è optato per il trasporto in ambulanza, invece che con l’elicottero. Bisognava tenerlo sotto controllo dal punto di vista farmacologico".

Ma Mattia non ce l’ha fatta. Il suo corpo si trova ora all’obitorio dell’ospedale Maggiore di Parma. In attesa dell’autopsia e del rientro a casa. Un anno e mezzo fa aveva dovuto sospendere l’attività agonistica per sei mesi, perché gli era stata riscontrata un’aritmia. Ma oggi tutti gli esami erano in regola. A maggio gli ultimi due eco-cardio non avevano riscontrato problemi.

Aveva appena terminato, in pari, il primo anno di scienze motorie all’università di Ferrara. Lascia il padre Maurizio, dirigente del Tennis Club di Sant’Agostino, la mamma e un fratellino. "L’ultimo dritto vincente ti porta sui campi elisi, Mattia - lo piangono gli amici su Facebook -. Perché eri un eroe della racchetta. Il tuo sorriso non lo dimenticheremo mai".
 

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