Ferrara, 7 dicembre 2011 - «Provi a indovinare cosa sto facendo anche adesso, a mezzogiorno di domenica...». Lucio Maietti, antennista, è in cima a un palazzo: il caos del digitale terrestre, da quasi due mesi, ha cancellato feste e domeniche dal calendario. «Continuano ad arrivare quindici-venti telefonate al giorno — racconta —, e adesso che almeno c’è il sole proviamo a tamponare un po’ il baillamme».

La situazione resta problematica, per migliaia di ferraresi; i disservizi, in tema di qualità del segnale e addirittura di ricezione di intere reti televisive (è ancora il caso di Mediaset per interi quartieri cittadini, tra cui quello di via Bologna oltre a zone del centro storico), sono pesanti come in nessun’altra città tra quelle interessate dallo ‘switch off’ di novembre. Solo per alcune sperdute località dell’Appennino, pare, ci sono altrettante difficoltà: «A Ferrara la situazione è complicata — si sfoga Maietti —, i segnali vanno e vengono, sabato pomeriggio ad esempio abbiamo notato un miglioramento improvviso e incredibile della qualità per Mediaset». E’ il segnale che i guai sono in via di soluzione? «Forse è il segnale che stasera (lunedì per chi legge, ndr), c’è l’incontro alla Cna», scherza l’antennista.

Tra l'altro, anche chi ha affrontato le spese per riorientare l’antenna, o per installare un nuovo impianto, non è al sicuro dai problemi: fra modifiche agli impianti dei vari network, attivazione di nuovi canali, innalzamenti e abbassamenti repentini della potenza del segnale, ai cittadini ed agli antennisti pare di trovarsi «di fronte a un puzzle da diecimila pezzi, in cui cambia continuamente il disegno», incalza Maietti continuando a ‘smanettare’ sull’antenna. Tra le reti più... ballerine c’è senz’altro La7 che nelle scorse settimane ha riacceso i propri trasmettitori dal Grattacielo; si tratta di una scelta pare temporanea, dettata dall’emergenza del blackout e da proteste molto forti dei telespettatori, ma che ha risolto solo parzialmente i problemi. Per quanto riguarda la Rai, oltre ai problemi di ricezione del Tg3 Emilia Romagna (diventato, come riferiamo a lato, un caso politico anche a Ferrara), si è ingenerato da qualche giorno un nuovo problema: il canale di cui la Tv di Stato ha avuto piena ed esclusiva titolarità in Emilia Romagna — il canale 24 —, viene utilizzato però da altre reti in Lombardia e Veneto. Ciò sta causando disagi inevitabili anche nella nostra città, dove i telespettatori sono costretti alla risintonizzazione frequente degli apparecchi.

Segnali ballerini, con il risultato «che anche impianti nuovi, appena rifatti, mostrano problemi non certo legati alla bravura ed alla serietà degli antennisti — Maietti difende l’intera categoria — devono essere continuamente corretti perchè di colpo le trasmissioni non si vedono più».

E di fronte all’effetto tipico del digitale, lo schermo che di colpo si trasforma in un puzzle di quadratini impazziti, monta la rabbia, e lo sconforto, dei cittadini. C’è chi in questi mesi si è arrangiato col fai-da-te, chi attende gli eventi, chi addirittura rinuncia: «Forse è stato poco considerato il fatto che il passaggio al digitale terrestre avrebbe costretto la gente ad un esborso di denaro, non certo limitato alle poche decine di euro per l’acquisto del decoder — prosegue l’antennista —. Parlo senza considerare i vantaggi per il nostro lavoro, non tutti hanno il centinaio di euro che serve per riorientare l’impianto, od i 300-400 per installarne uno nuovo. Ci sono tanti anziani che a questo punto si accontentano di quello che vedono, se vedono qualcosa. Metà Ferrara, secondo me, non ha ancora girato l’antenna...».

Tra i problemi più seri, come detto, quelli delle reti Mediaset, che hanno abbandonato totalmente le postazioni in città. Anche se il network minimizza, si segnalano numerose disdette anche i servizi ‘premium’ del digitale terrestre a pagamento (la cui ricezione spesso è impossibile), e lo spostamento di tanti utenti verso la piattaforma satellitare Sky.