Ferrara, 3 marzo 2011 - «Piano rifiuti: la Provincia ha fallito, l’assessore dia le dimissioni». Sono i Verdi a riaccendere la polemica politica, chiedendo via... Facebook la ‘testa’ di Giorgio Bellini, assessore all’Ambiente in Castello. Colpevole, secondo gli ambientalisti, di «giustificare la necessità di ampliare le discariche presenti nel territorio, con l’aumento della produzione dei rifiuti urbani e altre criticità del Piano provinciale. Sulla base di dati che peraltro conosce solo lui — attaccano i Verdi — afferma che senza ampliamenti, il 2012 diventerà un anno critico per i rifiuti anche nel nostro territorio».

Nella nota della direzione provinciale, i Verdi sottolineano come «la Provincia, i Comuni e le aziende negli ultimi due anni abbiano omesso di mettere in atto le azioni specifiche, peraltro indicate puntualmente nel Piano provinciale, per la riduzione della produzione dei rifiuti e la raccolta differenziata».

Al di là della provocatoria richiesta di dimissioni dell’assessore dell’Ambiente, è sulla Provincia che piovono le bordate più pesanti: «La paralisi politico-operativa che sembra caratterizzare l’azione di Bellini sta conducendo a risultati in netto contrasto con il programma della coalizione che ha eletto la presidente Marcella Zappaterra». E’ proprio quest’ultima a reagire, con veemenza, alle accuse dei Verdi: «Innanzitutto è singolare che gli ambientalisti chiedano le dimissioni dell’assessore Bellini a mezzo stampa e su Facebook, piuttosto che porre la questione nelle sedi istituzionali o comunque nel confronto politico — dice la presidente —; oltre a questo però c’è chi finge di non vedere che il problema dei rifiuti, anche a Ferrara, è reale.

Stiamo parlando, si badi, di quelli urbani: la produzione pro capite sta aumentando, la raccolta differenziata non ha ancora raggiunto gli obiettivi prefissati. Cosa dovremmo fare, aspettare di ritrovarci come Napoli con il pattume sulle strade?». Provocazione per provocazione, la Zappaterra afferma «che l’idea di rivedere il piano provinciale, e dentro questo ragionamento prevedere un allargamento delle discariche esistenti, può evitare rischi che dal 2012 si fanno molto concreti. Nessuno ha mai parlato, invece, di riaprire le discariche chiuse o modificare le prospettive di futura dismissione. Però non possiamo stare con le mani in mano — chiude la presidente —, sull’inceneritore si chiedono limiti sempre più rigorosi all’esercizio, per i rifiuti non si vogliono ampliare le discariche».

Tornando in conclusione ai Verdi, «puntare sull’ampliamento delle discariche rappresenta la decisione di rinunciare alla riduzione dei rifiuti alla fonte, ed al recupero di materia, per assecondare gli interessi delle aziende di fare bilancio con lo smaltimento. La resa della Provincia rispetto alle spinte particolaristiche — l’ultima sferzata dei Verdi —, comporta un ritorno al passato inaccettabile, che vanifica gli sforzi compiuti per dare al territorio ferrarese un sistema di gestione dei rifiuti moderno, finalizzato unicamente alla difesa dell’ambiente e della salute delle persone».