Ferrara, 11 aprile 2011 - Vanno maneggiati con le pinze, come il plutonio: ma i primi numeri dei controlli di ‘Musa’ hanno già suscitato qualche capogiro in Comune. E presto, saranno i ferraresi (ma non solo loro...) a rappresentare la controprova del vigile elettronico. Dall’attivazione ufficiale delle telecamere, lo scorso 4 aprile, ‘Musa’ viaggia ad una media di 1,3 rilevazioni d’irregolarità all’ora, per ciascun varco installato agli accessi della Ztl. Considerando che quelli operativi sono 14 (compresi i due in ingresso ed uscita di Porta Reno ed Ercole d’Este/corso Martiri), la stima è presto fatta.

Se tutte le irregolarità dovessero essere trasformate in contravvenzioni, le multe giornaliere sarebbero in media 436,8. Poichè il vigile elettronico non distingue il giorno dalla notte, non ha diritto a ferie e riposi a Pasqua o Natale, in un anno le sanzioni sfiorerebbero le 160 mila: a 76 euro ciascuna, si arriva ad una cifra stratosferica. Rispetto al milione e 300 mila euro messo a bilancio preventivo dal Comune per il 2011, siamo a quasi 7 volte tanto. Ribadendo che si tratta solo di una stima, basata sui primissimi giorni di funzionamento delle telecamere e con molte possibili circostanze da valutare, prima che il rilevamento si trasformi in multa, l’ipotesi è che a fine anno nelle casse del Comune entrino oltre 9 milioni di euro.

Roba da spingere il sindaco Tagliani, l’assessore alle Finanze Marattin e quello alla Mobilità Modonesi a fare un tuffo collettivo in una piscina piena di banconote, come Paperon de’ Paperoni. In realtà, gli amministratori non si illudono. Il dato testimonia semmai che tra i ferraresi, e comunque tra chi frequenta il centro storico, la consapevolezza che ‘Musa’ è entrata a regime, non è ancora in vigore.

Nelle ore serali, e anche da parte di motocicli, gli ingressi ed il transito nella Ztl è ancora intenso, non pari al numero dei permessi richiesti o delle targhe ancora registrate. Nessuno si illude perciò che a fine anno possa essere realizzato un introito così rilevante — e al tempo stesso imbarazzante —, ma la percezione che il sistema sia un formidabile ‘bancomat’, inizia a farsi strada anche in chi ha sempre sostenuto che Musa rappresenta semplicemente uno strumento di regolamentazione degli accessi alla Ztl.

Intanto cresce la corsa ai permessi, ad iniziare da quelli ‘giornalieri’ che stanno anch’essi aumentando in modo esponenziale; al punto che in Comune sta bandita una selezione interna per potenziare l’Ufficio Musa, raddoppiando gli addetti e scavalcando, in forza della priorità, anche i regolamenti che disciplinano le autorizzazioni dei dirigenti.