Ferrara, 16 giugno 2011 - Finisce in mani spagnole il Centro di controllo di Poggio Renatico, in seguito al via libera dato dall’Italia, nel corso dell’ultima ministeriale Difesa della Nato alla chiusura.

A darne notizia il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell’Aeronautica e socio fondatore della Fondazione Icsa, il quale annuncia che "la difesa dello spazio aereo nazionale verra’ di fatto consegnata in mani spagnole", rispondendo ad una domanda a margine della presentazione del Rapporto Difesa 2011.

"Non so chi dovesse difendere l’interesse nazionale nella circostanza, ma quanto accaduto nell’ultima ministeriale Nato a Bruxelles - dice Tricarico - non solo non ha ripagato gli sforzi dell’Italia per le contribuzioni alla Nato ed all’Onu, ma ha creato un grave danno al sistema di Comando e Controllo dislocato sul territorio italiano".

La questione riguarda la pretesa della Spagna di avere a Torrejon uno dei due centri di controllo (Caoc, Combined Air Operation Center) autorizzati in Europa.  Il Caoc, quello italiano (l’altro e’ in Germania), e’ costituito da una ‘’costosa ed efficiente struttura’’, dislocata appunto a Poggio Renatico, che nei piani Nato, discussi ed approvati a Bruxelles, dovrebbe essere chiusa lasciando il posto ad una omologa struttura vicino a Madrid.

"Il Caoc - ricorda il generale Tricarico - è quel Centro operativo da cui viene anche gestita la Difesa Aerea, attivita’ cruciale per un Paese, che noi ci dovremo rassegnare a consegnare in mani spagnole; in altre parole, se si dovesse materializzare un pericolo negli spazi aerei italiani, saranno gli spagnoli, anche se con berretto Nato, ad individuarlo, valutarlo e neutralizzarlo o consegnarlo in mani italiane, nel caso si tratti di azioni di terrorismo negli spazi aerei o a bordo di velivoli civili".

Nella circostanza si è fatto riferimento all’ultima crisi internazionale, in cui si è sotttolineato che l'apporto della Spagna per la guerra in Libia è "minimo’’, mentre quello italiano è "fondamentale". Per Tricarico, "le giustificazioni fornite alla decisione penalizzante per l’Italia, non hanno ingannato gli esperti. Infatti, in alternativa, verra’ creato a Ferrara un DACCC, cioe’ un Centro di controllo rischierabile, che quindi operera’ concretamente solo quando in aree lontane si creera’ una esigenza, ma che in tempi normali avra’ un organico di 280 persone fondamentalmente inutilizzate".