Ferrara, 9 luglio 2011 - SCUOLA alle prese con i tagli d’organico, la Cgil propone lo «sciopero degli straordinari». Misura inevitabile, afferma il segretario di categoria Fausto Chiarioni, «di fronte ad una riduzione del personale amministrativo, e soprattutto dei collaboratori, che a Ferrara raggiungerà il 23%, contro il 17% previsto dalla legge 133». La nostra provincia, da settembre, sarà falcidiata; una settantina di addetti in meno, situazioni al collasso per numerose scuole (tra Renazzo, Comacchio, Pontelagoscuro e la ‘Govoni’ in città si preannunciano rischi di chiusura di plessi) e l’obbligo per i dirigenti «di spezzare i turni dei bidelli o spostarli addirittura su più plessi per garantirne l’apertura — dice Chiarioni —; una situazione inaccettabile, che contrasta con il buon senso e la sicurezza, oltre che con il contratto di lavoro». In questa emergenza, il sindacato di piazza Verdi lancia l’appello «alla Provincia, ai Comuni ancora ignari delle ricadute pesantissime, ed ai dirigenti scolastici: senza un’azione coordinata, si rischiano conseguenze pesantissime per il settore della scuola».

L’azione coordinata parte attraverso due richieste d’incontro urgenti; la prima proprio alla Provincia (responsabile fra l’altro dell’edilizia scolastica, e di un’indiretta pianificazione in materia di istruzione), la seconda al nuovo dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale. In via Madama, dopo l’addio di Vincenzo Viglione, è stata nominata quale reggente Maria Luisa Martinez, proveniente da Ravenna: «Viene dal mondo della scuola come preside, e guida l’Ufficio scolastico ravennate — dice Chiarioni —, dunque ha competenze consolidate. Vogliamo misurarci al più presto, e su dati oggettivi».

Quelli che parlano appunto di un taglio, da settembre, di 69 ‘ata’ (amministrativi e bidelli) su ben 42 scuole del territorio, ma anche di una riduzione di quasi 80 docenti; per quanto riguarda la categoria dei tecnici, la Cgil ipotizza perciò lo sciopero degli «straordinari istituzionalizzati», visto che l’aumento delle ore di lavoro non rappresenterà «una risposta alla contingenza — aggiunge il responsabile scuola della Cgil —, ma la prassi per tamponare le falle di un sistema che, a Ferrara come e più che altrove, rischia il collasso. La situazione è grave perché, di converso, quest’anno il numero delle iscrizioni è aumentato, ma ciò non basta a scongiurare il taglio al personale». L’ultimo appello è ai dirigenti scolastici: «Facciano sentire la loro voce, il prima possibile — conclude Chiarioni —, senza un’azione corale saremo tutti sconfitti...».