Ferrara, 1 settembre 2011 - Un nuovo studio condotto dai team di Paolo Zamboni a Ferrara e di Robert Zivadinov a Buffalo (Usa) confermerebbe che la Ccsvi (Insufficienza venosa cronica cerebrospinale) e’ associata alla Sclerosi Multipla e che questo trattamento puo’, dunque, dare benefici ai malati di sclerosi multipla.

Lo afferma Gisella Pandolfo, presidente nazionale della Onlus Ccsvi nella Sclerosi multipla, aggiungendo che "aspettare ancora per dare il via a studi di trattamento rappresenta una colpa grave", cosi’ come "non garantire fondi alle sperimentazioni terapeutiche", considerato che in Italia i malati di Sclerosi multipla sono circa 60mila.

Lo studio in questione, non molto grande, e’stato pubblicato nei giorni scorsi sull’European Journal of Vascular and Endovascular Surgery, a firma dei due team di studiosi di sclerosi multipla e CCSVI. I pazienti malati di SM osservati sono 15, americani e italiani, tutti con Ccsvi confermata in flebografia davanti a Zivadinov e la sua equipe. I pazienti sono stati operati a Ferrara ma i risultati sono stati minuziosamente controllati a Buffalo. E dai risultati emergerebbe, sottolinea Pandolfo, che con l’intervento migliora la disabilita,’diminuiscono il numero delle ricadute e delle lesioni e migliorano sintomi come la stanchezza e le capacita’ cognitive.