Ferrara, 19 dicembre 2011 - L’affermazione choc sul caso di Federico Aldrovandi: l’ex sindaco Gaetano Sateriale ha dichiarato di essersi «sentito imbrogliato dal procuratore e dal questore». Le accuse più tonanti, al predecessore Roberto Soffritti: «Consociativo nel metodo di governo, anche con le opposizioni».

E poi randellate alle coop, agli imprenditori che lo hanno stretto «in un assedio per costruire, costruire, costruire ovunque».

Dalle pagine di ‘Mente Locale’, il libro pubblicato da Bompiani, Sateriale insieme a Dario Franceschini ed al giornalista Rai Filippo Vendemmiati ha estratto altri capitoli al veleno nel corso della presentazione pubblica, sabato sera a Melbookstore. I passaggi più forti, proprio come nel libro, sono stati per la vicenda del giovane morto dopo lo scontro con i poliziotti: l’ex sindaco è tornato a ribadire, come in parte aveva già fatto durante il proprio mandato in Comune, la sensazione che il procuratore Messina e il questore dell’epoca Graziano avessero tradito «l’impegno di svolgere indagini serie, senza guardare in faccia nessuno».

Una sorta di imbroglio personale, ha lamentato Sateriale. Che si è soffermato a lungo anche sulla cronaca ed i retroscena politici dal ’99 in avanti; leggendo anche alcune pagine poi stralciate dall’editore (il volume ha poco più di 200 pagine, Sateriale ne aveva consegnate a Bompiani quasi il doppio), in cui tratteggiava una sorta di bestiario della politica locale. Roberto Montanari, l’ex segretario del Pds che l’aveva voluto ad interprete del rinnovamento, è «l’elefante con le grandi orecchie che sentono tutto e la lunga proboscide che annusa la puzza». E per sè ritaglia il ruolo di «cervo braccato» durante la stagione da sindaco che, nel libro, confessa di non rimpiangere.