Ferrara, 7 gennaio 2012 - PREOCCUPAZIONE. Questa reazione ha accolto la notizia dello smaltimento dei rifiuti ex Orbit, il cui inizio è previsto a metà mese, come confermato dal sindaco Barbara Paron. «Ci auguriamo davvero che i cumuli vengano rimossi al più presto — dicono dal Comitato Vigarano Pulito —. Del resto proprio noi avevamo nuovamente sollevato il problema a luglio scorso. Tuttavia non è così che avevamo auspicato venisse risolta la questione». Coerentemente con quanto assunto dall’estate, il Comitato ritiene i rifiuti pericolosi: di qui l’apprensione. «L’amianto c’è e non riteniamo corretta l’attribuzione del codice equivalente al pulper — spiegano —. È evidente che movimentare come scarti di cartiera quelli che per la presenza di eternit non possono che essere rifiuti pericolosi risulti molto più rischioso che lasciarli fermi dove stanno. Né ci convince, per lo stesso motivo, che vengano bruciati nell’inceneritore di Ferrara, con il risultato di respirarli». Stessa posizione anche per Legambiente. «Dovrebbe essere un giorno felice quando si annuncia una bonifica, ma non è così — rimarca Albano Gozzi, referente per l’Alto Ferrarese —. Non lo è perché siamo di fronte a una decisione che non è frutto di un confronto con cittadini e associazioni, ma di una politica sorda ad ogni argomentazione diversa dalla propria». Le tesi di Legambiente sono note e sono riferite anche in un esposto inviato alla procura. «Siamo convinti del pericolo amianto in quei rifiuti — motiva Gozzi — perché sappiamo che l’eternit non può essersi dissolto: quello non portato via, dal momento che solo una parte venne smaltito, come testimoniano i documenti, è ancora lì». Si era occupato del caso anche il medico Luigi Gasparini, referente ferrarese di Isde Italia. «Sono preoccupato per la salute dei cittadini — dice—. Innanzitutto per i conteggi fra eternit smaltito ed eternit presente: ne è rimasto ancora tanto e per rimuovere rifiuti contenenti amianto occorrerebbero specifiche precauzioni e una collocazione in impianti adeguati». Gasperini aveva già sollecitato l’applicazione di un principio di precauzione a fronte «dell’incertezza della classificazione». «Il codice assegnato non tiene conto delle caratteristiche assunte dai cumuli creati da un incendio durato 14 notti e 14 giorni. Ricordo infine che l’inceneritore di Hera, come tutti, non è autorizzato a smaltire rifiuti contenenti amianto e lastre e sfridi di eternit».