Ferrara, 6 marzo 2012 - Ne sono state scovate più di un milione in tutto lo Stivale, con una rendita (definitiva o presunta) di oltre 817 milioni di euro. E, sulla base degli accertamenti, il maggiore gettito quantificabile (erariale e locale) sarebbe di 472 milioni. Ma anche a Ferrara, la caccia agli ‘immobili fantasma’, ha portato i suoi frutti; succosi. La maxi retata messa in campo dall’Agenzia del territorio e dal Dipartimento delle finanze, infatti, ha smascherato 3.376 unità immobiliari (abitazioni, magazzini, autorimesse e ‘altre’) a cui è stata attribuita una rendita di quasi 3 milioni di euro (2.998.372, per la precisione). Tutto nero su bianco. È il risultato pubblicato e comunicato ieri, sul consuntivo (al 31 dicembre 2011) dell’attività di regolarizzazione dei fabbricati mai dichiarati al Catasto o che hanno subito variazioni; ovviamente (pure quelle) non dichiarate.
 

Un'operazione partita dalla sovrapposizione delle ortofoto aeree ad alta risoluzione alla cartografia catastale. Così, sui nostri terreni immortalati dall’alto, sono state selezionate 8.526 particelle del Catasto terreni nelle quali si è constatata la presenza di potenziali fabbricati non presenti nelle banche dati. Al 30 aprile scorso, i tecnici dell’Agenzia avevano completato l’accertamento su gran parte delle aree (anche grazie all’adempimento spontaneo dei contribuenti). Fra il 2 maggio e Capodanno, poi, è stato avviato il processo di attribuzione della rendita presunta sul ciò che rimaneva. I criteri? Individuazione della destinazione d’uso e altri parametri tecnico-estimali degli immobili.  Migliaia di fabbricati mai dichiarati, dunque, sono imprrovisamente comparsi sulle mappe, sparpagliati nella provincia estense.

A beneficiarne, ça va sans dire, le casse Comunali e lo Stato. In soldoni il ‘recupero’ per l’erario e per l’ente locale sarebbe del 57% circa sul totale della rendita catastale (secondo le proporzioni applicate a livello nazionale dal Dipartimento delle Finanze). Quindi un milione e 700mila euro (su 3 milioni) che dalle tasche degli evasori ferraresi finirebbero (finalmente) in tasse. Destinazione: Imu, imposta sui redditi (Irpef e cosiddetta ‘Cedolare secca’) e Imposta di registro sui canoni di locazione.
Ma non è tutto. La normativa in vigore prevede anche il recupero delle imposte per gli anni precedenti. Tradotto: un ulteriore (e sostanzioso) incremento dell’ammontare del gettito fiscale. Ora gli spettri, negli armadi e non di chi ci convive, cominciano a fare più paura.