Ferrara, 4 aprile 2012 - L’ente Palio dovrà versare un risarcimento alla Lega antivivisezione per la sanguinosa corsa del 28 maggio 2006, quando morirono due cavalli e un terzo rimase gravemente ferito. Lo ha stabilito il tribunale civile di Ferrara con sentenza depositata lo scorso 26 marzo. L’entità della condanna è modesta e ammonta a 5mila euro ma per la Lav rappresenta un precedente storico.

Si tratta della prima decisione di questo tipo in Italia e la causa-pilota potrebbe essere riproposta dalla Lav in molte altre circostanze simili. Il giudice Angelo Cerulo ha stabilito anche la pubblicazione della decisione sui quotidiani locali in una edizione domenicale. Le motivazioni non sono ancora note ma è noto l’impianto giuridico su cui, nell’ormai lontana estate di sei anni fa, la Lav decise di portare in tribunale l’Ente Palio.
 

La richiesta principale dell’ente animalista era quella di inibire lo svolgimento della storica corsa; come alternativa la Lav chiedeva 25mila euro «da impiegare in attività meritorie per gli equidi». In subordine, anche qualora il giudice non avesse voluto condannare nessuno alla corresponsione di somme di denaro, la Lega antivivisezione richiedeva di accertare le responsabilità disponendo la pubblicazione della sentenza. La causa era stata preparata dall’avvocato Giovanni Adamo che, quando venne annunciata l’iniziativa legale, la spiegò così: «La Lav è legittimata ad agire civilmente nella vicenda del Palio di Ferrara, in quanto ha subito un’evidente frustrazione delle proprie finalità associative, con conseguente patimento ‘morale’ ed ‘esistenziale’, sia proprio, sia dei singoli associati». Inoltre, sottolineava il legale della Onlus, «la Lav è il principale Ente esponenziale a livello nazionale dell’interesse diffuso del sentimento per gli animali. Pertanto, civilisticamente parlando, è legittimo che la Lav richieda alla magistratura l’accertamento delle responsabilità civili».
 

L’aspetto più rilevante della decisione, in funzione di precedente, è proprio il fatto che all’ente sia stata riconosciuta la possibilità di agire in sede civile per farsi riconoscere un danno in caso di incidente ad animali nel corso di una manifestazione storica, come in Italia ce ne sono quasi sotto ogni campanile. «Nessuna cifra può far tornare in vita quei poveri animali — dichiarava al ‘Carlino’ nel 2006 il presidente nazionale della Lav Gianluca Felicetti — ma qualunque somma ci venisse assegnata dai giudici ferraresi, fosse anche un solo euro, sarà impiegata per evitare di far correre ancora i cavalli in piazza Ariostea, e per la tutela e il benessere dei nostri amici equini».
 

Enrico Barbetti