Ferrara, 23 maggio 2012 - Oltre 200 milioni di danni in quasi 70 aziende industriali, 25 delle quali hanno interrotto la produzione. 1.200 i lavoratori fermi sui 5.500 impiegati nelle imprese delle aree piu’ colpite dal sisma. Sono i dati, in crescita, ma ancora approssimativi, dei danni subiti dalle aziende associate a Unindustria Ferrara in seguito al sisma di domenica scorsa. Difficile dare ancora una valutazione precisa, poiche’ sui danneggiamenti alle strutture sono tuttora in corsa verifiche e stime da parte di diverse aziende.

Ancora non quantificabile - sottolinea Unindustria Ferrara - l’entita’ dei danni subiti per lo stop alla produzione, relativamente breve per coloro che non hanno avuto danni ingenti, ma la cui ripresa dipende dalla dichiarazione di agibilita’ dei locali, molto piu’ prolungata invece per le aziende che dovranno ristrutturare o, addirittura, ricostruire gli stabilimenti e rinnovare i macchinari andati distrutti. “La situazione evolve di ora in ora - spiega Roberto Bonora, direttore di Unindustria Ferrara - e il quadro che emerge e’ molto frastagliato e diversificato. Nel Comune di Ferrara sono infatti poche le aziende che hanno subito danni rilevanti e pochissime quelle che hanno fermato la produzione.
 

Situazione completamente diversa nell’Alto Ferrarese (Sant’Agostino, Bondeno, Cento, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico e Mirabello) dove la conta dei danni e’ ovviamente molto piu’ ingente e sono diversi gli stabilimenti fermi in attesa dell’agibilita’ o, nei casi peggiori, di ricostruire quanto e’ andato distrutto”. Una situazione che per alcune aziende potrebbe durare alcuni giorni, per altre anche alcuni mesi.

Ancora non quantificabile - sottolinea Unindustria Ferrara - l’entita’ dei danni subiti per lo stop alla produzione, relativamente breve per coloro che non hanno avuto danni ingenti, ma la cui ripresa dipende dalla dichiarazione di agibilita’ dei locali, molto piu’ prolungata invece per le aziende che dovranno ristrutturare o, addirittura, ricostruire gli stabilimenti e rinnovare i macchinari andati distrutti. “La situazione evolve di ora in ora - spiega Roberto Bonora, direttore di Unindustria Ferrara - e il quadro che emerge e’ molto frastagliato e diversificato.
 

Nel Comune di Ferrara sono infatti poche le aziende che hanno subito danni rilevanti e pochissime quelle che hanno fermato la produzione. Situazione completamente diversa nell’alto ferrarese (Sant’Agostino, Bondeno, Cento, Vigarano Mainarda, Poggio Renatico e Mirabello) dove la conta dei danni e’ ovviamente molto piu’ ingente e sono diversi gli stabilimenti fermi in attesa dell’agibilita’ o, nei casi peggiori, di ricostruire quanto e’ andato distrutto”. Una situazione che per alcune aziende potrebbe durare alcuni giorni, per altre anche alcuni mesi.

L'AIUTO DALLA PROVINCIA

Sono gia’ pronti 250 mila euro per riparare i danni provocati dal sisma nel Ferrarese. Li ha messi a disposizione la Provincia di Ferrara per i primi interventi da effettuare al castello estense a Ferrara, alle scuole secondarie di secondo grado e sulla viabilita’ provinciale. “Sono risorse- riporta in una nota la presidente della Provincia Marcella Zappaterra- che abbiamo recuperato in brevissimo tempo spremendo il bilancio in ogni capitolo, proprio perche’ questa e’ una priorita’ rispetto a tanti problemi che pure non mancano. Una priorita’ alla quale abbiamo voluto dare subito una risposta concreta, per consentire il regolare svolgimento venerdi’ della Borsa delle 100 Citta’ d’Italia e per dare, piu’ in generale, il segnale di un ritorno alla normalita’ di Ferrara nel piu’ breve tempo possibile, dimostrando che siamo a fianco dei cittadini e delle attivita’ economiche”.
 

Al castello i soldi saranno spesi per la messa in sicurezza delle lanterne sulle torri e dei comignoli sul tetto, il controllo e messa in sicurezza degli affreschi del piano nobile e il ripristino delle condizioni di agibilita’ degli uffici al secondo piano. Nelle scuole i finanziamenti della Provincia servono per rendere pienamente agibili gli spazi circoscritti giudicati non del tutto sicuri in alcuni istituti. 

Per quanto riguarda la viabilita’, l’intervento principale serve a riaprire al traffico la Cispadana da San Carlo a Sant’Agostino. Nel tratto di strada provinciale, infatti, la scossa di terremoto ha causato l’abbassamento di circa 50 centimetri delle rampe del ponte situato fra le due localita’. Da lunedi’ scorso la ditta incaricata di effettuare le riparazioni e’ gia’ al lavoro per rimettere a livello il rilevato stradale e le banchine laterali con il ponte, per poi rifare il nuovo manto stradale. Una procedura complessiva che richiedera’ ancora una decina di giorni per la riapertura definitiva della Cispadana.