Ferrara, 3 giugno 2012 - «NOI ci sposiamo lo stesso, vi aspettiamo al parco». Elena e Riccardo, quando tutto per il terremoto sembrava diventato impossibile, hanno avvisato amici e parenti del loro matrimonio. La chiesa di Renazzo è inagibile? L’antica villa per il pranzo pure? Nessun problema, il giorno del fatidico sì verrà celebrato all’aperto, al parco dei Gorghi.
Ci sono momenti, dal 20 maggio ad oggi, dove il terremoto sembra essere più forte di tutto. Ci può togliere le persone care, la casa, il lavoro, le certezze, ma l’amore no.

COSÌ SUCCEDE che a Renazzo come a Poggio Renatico, a San Prospero di Correggio come a Badia Polesine, la chiesa non sia fatta di mattoni, ma per lo scambio di fedi basti un parco, una tenda o una piazza. Enrico e Anna Chiara, ieri hanno scelto gli spazi di parco 1° Maggio e sono i primi sposi di Poggio Renatico (provincia di Ferrara) del dopo terremoto. Laura e Simone, a San Prospero di Correggio (Reggio Emilia), hanno scelto come cornice una tensostruttura inaugurata venti giorni fa, ricolma di parenti ed amici. Si sono sposati venerdì 1 giugno, la loro storia è iniziata proprio nello stesso giorno ma di otto anni fa. Lei ha 28 anni, vive a Correggio e lavora come impiegata; lui, è di San Martino, ne ha 27 ed è ingegnere civile. La passione per la pallavolo, li ha fatti incontrare: lui giocatore, lei allenatrice. I parrocchiani, che li hanno visti crescere, si sono adoperati per organizzare la nuova ‘chiesa’ a tempo di record.

NOZZE ANCHE a Badia Polesine, nel Rodigino. Qui Alice e Simone si sono sposati sotto un gazebo allestito nel giardino del ristorante scelto per il pranzo nuziale. La chiesa scelta per l’evento, a Bagnolo, è inagibile, la soluzione del giardino è piaciuta subito ad entrambi. Certo le foto saranno forse diverse da come avevano sognato, ma il loro sorriso è di quelli veri e autentici. L’amore, alla fine, trionfa sempre. Anche contro il maledetto terremoto.

 Nicola Bianchi