Ferrara, 8 giugno 2012 - “Nel caso di una ripresa dell’attivita’ sismica nell’area gia’ interessata dalla sequenza sismica in corso, e’ significativa la probabilita’ che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza”. Lo scrive la Commissione Grandi rischi Settore Rischio sismico in un comunicato diffuso da Palazzo Chigi dopo il report del governo sulla situazione in Emilia.
 

La commissione “non esclude l’eventualita’ che, pur con minore probabilita’, l’attivita’ sismica si estenda in aree limitrofe a quella gia’ attivata sino ad ora”. Nei settori “centrale e occidentale della struttura”, invece, che hanno gia’ registrato gli eventi di maggiori dimensioni tra Finale Emilia e Mirandola, le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione”. 

 

Gli amministratori insorgono: "Così si crea solo panico"

Incredulita’ e rabbia. Questo il sentimento prevalente oggi pomeriggio nel vertice di quasi tre ore svoltosi in Regione, a Bologna, tra Vasco Errani, governatore dell’Emilia-Romagna, e gli amministratori delle quattro province coinvolte dal sisma (Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara).
 

La comunicazione della Commissione Grandi Rischi, che ha paventato nuove scosse, e forti, tra Finale Emilia e Ferrara, ha lasciato senza fiato sindaci e presidenti di Provincia presenti. Sostanzialmente il pensiero prevalente e’ che una simile modalita’ aggiunga soltanto del panico a una popolazione che e’ gia’ psicologicamente molto provata e che da giorni sta facendo i conti con il sisma. Tra i presenti c’e’ chi riferisce che lo stesso Errani non abbia gradito la comunicazione della Commissione. Gia’ ieri aveva suscitato allarme la repentina partenza del governatore per Roma, proprio durante la visita nelle zone colpite dal sisma del presidente Napolitano. E oggi e’ trapelato che la ragione era proprio quella di un esame preventivo della previsione emessa dalla commissione.
 

Gli amministratori si chiedono quale sara’ la reazione di quelli che vivono tra Finale e Ferrara, la zona cerchiata di rosso dalla Commissione. Si precipiteranno a dormire in tenda? Anche perche’ si parla di eventuali scosse paragonabili a quelle piu’ alte che ci sono gia’ state dal 20 maggio in poi: dunque, in via ipotetica, fino alla magnitudo 6 gia’ registrata il 20 maggio. I sospetti si appuntano sulla Commissione, nella bufera giudiziaria per il terremoto dell’Aquila con l’accusa di aver dato false rassicurazioni e di aver fatto analisi superficiali. “Che abbiano voluto mettere le mani avanti?”, dice un amministratore che ha partecipato al vertice di oggi in Regione.
 

 In tutto questo, constata qualcuno amareggiato, passa assolutamente in sordina la buona notizia che sta diminuendo lo sciame sismico tra Finale e Mirandola, le zone piu’ colpite finora. Emanuele Burgin, assessore alla Protezione civile della Provincia di Bologna, cerca di ristabilire la calma: “E’ una segnalazione di criticita’, non c’e’ la certezza che avvenga ne’ che avvenga in tempi brevi. Pero’ e’ un allarme che ci induce alla responsabilita’: dunque niente panico e niente allarmismi, ma dobbiamo accelerare al massimo l’opera di messa in sicurezza di tutto cio’ che si puo’”.
 

La “prima reazione dei sindaci- ammette l’assessore della Provincia- e’ stata di preoccupazione enorme. Pero’ per i sismologi la ‘significativa probabilita’’ significa solo un po’ piu’ dell’uno per mille. Non deve essere sorprendente, siamo ormai in una zona sismica, dobbiamo abituarci a convivere col terremoto”.
 

Anche Graziano Delrio, sindaco di Reggio Emilia e presidente nazionale Anci, prova a frenare eventuale panico tra la gente: “Abbiamo capito che non si puo’ abbassare la guardia. Purtroppo dobbiamo prendere atto che siamo in una zona sismica e dobbiamo imparare a convivere con questo dato. E dobbiamo costruire bene”.