Ferrara, 2 agosto 2012 - Sindaco, il questore dice che al Grattacielo la situazione è fuori controllo. È vero?
«No. Non è fuori controllo, ma i problemi ci sono. Inutile negarlo. Va monitorata di continuo. E lo facciamo, non con azioni sporadiche o spot. La nostra presenza c’è tutto l’anno».

Forse non è sufficiente.
«Se ci sarà maggiore sostenibilità, lo faremo anche di più. Mi auguro che la determinazione del questore risolva i problemi... »

E quali sono?
«Spaccio e prostituzione, prevalentemente. Ci troviamo di fronte a una struttura organizzata: pusher mobili che non hanno posti fissi, si spostano in bicicletta, nascondono la droga negli alberi. Per questo i pedinamenti e i controlli risultano difficoltosi. Ma è un’area vasta, arriva fino in via Oroboni».

Come vi muovete?
«Stiamo lavorando per mettere il Comando Centro della Municipale proprio in quell’area, tra via Oroboni e via Darsena. E anche l’area Mof è disponibile per diventare la nuova sede degli uffici della polizia di Stato. Così si avrebbe un controllo permanente. Negli ultimi anni abbiamo speso somme importantissime (quando ce lo potevamo permettere) per risanare la strada».

E oggi?
«Facciamo quel che possiamo. Pensiamo all’area dietro la stazione, poco abitata. C’è completa disponibilità a collaborare ai servizi quotidiani di pattugliamento, con la Municipale. Ma ognuno deve fare il proprio mestiere... »

Qual è il vostro?
«Il problema non si deve spostare da una parte all’altra della città. Non avrebbe senso. Per questo ci adoperiamo per agevolare l’integrazione e la mediazione sociale».

In concreto che cosa avete fatto?
«Abbiamo acquistato appartamenti, proprio al Grattacielo: sono diventati la sede di alcune associazioni. Sono in corso le Olimpiadi Live, di cui nessuno parla; sono stati promossi incontri, una scuola di italiano, percorsi comunitari. C’è il mercato settimanale in piazza Castellina, stiamo animando i giardinetti davanti alla stazione».

E l’arredo urbano?
«Facciamo continua manutenzione al quartiere, abbiamo incrementato l’illuminazione, Hera fa pulizie ad hoc, la farmacia comunale tiene aperto senza guadagnare per presidiare e fare servizio socio-assistenziale. Alcune panchine sono state rimosse su richiesta dei cittadini, che le identificavano come luogo di raccolta per i malviventi».

Poi ci sono i vigili di quartiere.
«Si muovono a piedi, raccolgono le lamentele, parlano con i cittadini; così non si sentono soli».

I residenti, però, si lamentano.
«Solo alcuni residenti, in realtà. E nemmeno proprio del Grattacielo».

Perché in via Battisti la situazione è diversa?
«Sì. In via Battisti ci sono belle palazzine; lì intorno ci abita un migliaio di persone e i contorni non sono così drammatici come vorrebbero far credere quelli che tempestano i giornali con lettere di protesta».

Colpa della stampa dunque?
«Colpa di chi non dice la verità e dipinge la situazione più grave di com’è. Dieci anni fa raccoglievano pure le firme per portare l’esercito in viale K... Non sono esagerazioni?»

C’è chi parla di un’operazione di speculazione immobiliare, al ribasso...
«Non mi pare sia così».

Ma lei ci vivrebbe al Grattacielo?
«No. Non mi sono mai piaciuti i palazzi alti. In via Battisti invece sì, ci comprerei anche un appartamento per i miei figli».

Benedetta Salsi