Ferrara, 15 gennaio 2013 - «QUESTA è una magia: quella invece è una brutta realtà...». Antonio Casanova, inviato di Striscia la Notizia, fa sparire quattro candele accese sotto un foulard bianco e guarda, severo, verso l’ingresso del Teatro Verdi. Le telecamere di Mediaset, ed in particolare il ‘mago-reporter’, sono tornate ad occuparsi della grande incompiuta. Ovvero il maxi teatro ideato da Claudio Abbado, affidato come progettista al genero Alessandro Traldi, e abbandonato a metà dell’opera senza più soldi né prospettive. Tre anni fa era stato il Gabibbo, chiamato dai residenti, a occuparsi del cantiere abortito e dei danni provocati alle abitazioni circostanti dall’assestamento dell’imponente torre scenica. Ovvero il cubo di cemento realizzato a ridosso delle Mura, impossibile da riadattare (se non forse a garage multipiano), e che da solo ha assorbito la totalità o quasi degli 8 milioni di euro circa spesi per la prima e probabilmente ultima parte dei lavori.

ORMAI lo stallo è totale. E non più tardi di tre mesi fa il Comune è dovuto intervenire a seguito di intrusioni nell’area dell’ex teatro; gran parte degli accessi sono stati sigillati, e si è potuto verificare che dal lucernaio che si affaccia su piazza Verdi, oltre che dalla parte del cantiere aperta su via Camaleonte, l’invasione da parte di piccioni e di altri animali (qualche residente parla di topi e nutrie) è costante e fonte di degrado. Ma è di fatto irrisolto, come ha documentato la troupe di Striscia la Notizia, anche il problema causato dal cantiere alle abitazioni circostanti; crepe vistose nei muri, infiltrazioni provocate da vere e proprie cascate d’acqua dai solai della torre scenica sin dentro le case e nei cortili dei privati. Il mago Casanova, alternando la denuncia di questo immane spreco a simpatici momenti di spettacolo — coinvolgendo una studentessa di Infermieristica ha trasformato un mazzo di carte in una scatola di cerini con cui... riaccendere l’attenzione per il caso —, ha documentato proprio questo degrado indotto.

«SERVE davvero una grande magia per completare il teatro Verdi — afferma l’inviato di Striscia al termine delle riprese del servizio, che andrà in onda sabato su Canale 5 —, o quanto meno per consentire a Ferrara di utilizzarlo come spazio culturale polifunzionale». Una grande magia, ma anche tanti soldi; quelli garantiti dal Ministero dei Beni Culturali grazie ai proventi del Lotto, come detto sono serviti solo a tenere in piedi la struttura originaria del Verdi e costruire la torre scenica alta quasi 30 metri. Per completare il teatro — ammesso che alla città sia utile — servirebbero almeno altri 15 milioni di euro, senza considerare poi i costi di gestione; per questo il sindaco Tiziano Tagliani, che ha ereditato la ‘grana’ dai predecessori, sta cercando di ottenere il cambio di destinazione d’uso del complesso. Puntando alla cessione del complesso all’Università, come sala polifunzionale per l’ateneo. L’immobile è infatti vincolato alla realizzazione specifica di un teatro; al punto da far temere il Comune che il ministero — a caccia disperata di risorse — possa chiedere la restituzione dei milioni di euro assegnati a Ferrara con l’obiettivo preciso di costruire e ultimare uno spazio per l’attività culturale. «Ed invece il teatro non solo non è stato mai finito — afferma Antonio Casanova muovendo la bacchetta magica verso il Verdi —, ma è fonte di degrado. E questo non è davvero un bello spettacolo».

Stefano Lolli