Ferrara, 16 gennaio 2013 - È ACCUSATO di pedofilia e truffa un sacerdote ferrarese. Parole scolpite come macigni in una querela fatta alla polizia, poi passata nelle mani della procura, che su quegli addebiti ora sta indagando. Nello stesso fascicolo, però, è contenuta anche una seconda querela, quella portata dal prete in questura, contro lo stesso straniero. Decine di fogli in cui il religioso denuncia nel dettaglio gli episodi di estorsione («mi ha detto: se non mi intesti la casa ti rovino e dico a tutti che sei un pedofilo»), minacce («mi intimidisce urlando: ti farò picchiare o ammazzare da persone che conosco») e stalking («sono perseguitato e vessato continuamente da lui e dalla sua cerchia di conoscenze») di cui afferma di essere vittima. Una vicenda complicata e delicatissima, quella che il pubblico ministero Ciro Alberto Savino è chiamato a chiarire; e un rapporto che ancora oggi pare essere costellato di poche luci e molte ombre.

UNA RELAZIONE di dipendenza e mutuo aiuto cresciuta fra il religioso e la famiglia di stranieri giorno dopo giorno, al centro dell’intrigo; a cominciare dal loro arrivo in città, qualche anno fa, quando il prete ha deciso di accoglierli e ospitarli. Non solo, stando ai racconti del parroco, agli extracomunitari per tutto questo tempo sono stati garantiti vitto, alloggio, benefit e denaro; parecchio. Il tutto motivato semplicemente dallo spirito caritatevole e dal bisogno di compagnia. La situazione, però, è precipitata. Stando alle ricostruzioni del prelato, le richieste del suo assistito si sono fatte sempre più insistenti e inaccettabili, fino ad arrivare alla pretesa più grande: intestami la tua casa, altrimenti ti denuncio per pedofilia. Il tutto condito da vessazioni di vario genere, nel quadro dipinto dal prete.
Quello che dipinge l’immigrato, invece, è tutto un altro film. A partire proprio da quelle decine di migliaia di euro che il celebrante gli avrebbe sottratto per comprare la casa; la stessa in cui ora comunque abita (nonostante gli sia stato chiesto di andarsene) e che vorrebbe gli fosse in parte intestata. Uno scenario in cui si inserirebbero però anche malsani rapporti sessuali e molestie da parte del religioso nei confronti di suo figlio, un bambino ancora piccolissimo, sempre secondo la versione dello straniero.

«IL MIO ASSISTITO è vittima di chi ha approfittato della sua generosità e carità autenticamente cristiana per costringerlo in uno stato di profonda prostrazione a mezzo di ricatti e angherie di ogni tipo — spiega il legale che rappresenta il sacerdote —, che lo hanno determinato dopo lungo travaglio interiore a chiedere tutela all’autorità giudiziaria denunciando i soprusi subiti». La denuncia nei suoi confronti, sottolinea ancora il legale, «sarebbe una colossale calunnia, come si dimostrerà nelle opportune sedi. La delicatezza della vicenda impone assoluto riserbo, nel rispetto del lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura».