Ferrara, 18 marzo 2013 - Detenzione domiciliare per Monica Segatto, uno dei quattro poliziotti condannati in via definitiva per la morte di Federico Aldrovandi. La donna, che era detenuta nel penitenziario di Padova, è stata scarcerata dal giudice di Sorveglianza che ha accolto il ricorso dell'avvocato Eugenio Pini, legale della Segatto, presentato ai sensi della legge 199 del 2010, conosciuta come 'svuota-carceri'. Questa legge  consente la detenzione domiciliare per pene non superiori ai 18 mesi: l’agente sta scontando i sei mesi residui (per via dell’indulto) della condanna a tre anni e sei mesi per eccesso colposo nell’omicidio colposo del diciottenne morto a Ferrara nel 2005, durante un controllo di polizia.

Segatto era detenuta a Padova dopo l'ordinanza del 29 gennaio con cui il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva condannato la donna e i colleghi Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri. Con lei sono stati condannati i colleghi Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri, tutt’ora in carcere dopo la decisione del tribunale di Sorveglianza bolognese.

La madre di Federico: "Mi sento presa in giro"

Immediata è arrivata la reazione di Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi. "Ho appena saputo, mi sento presa in giro", dice in merito alla scarcerazione di Monica Segatto. "Io non conosco - aggiunge la Moretti - il decreto ‘svuota carceri’, ma credo che un omicidio non sia un reato minore. Credo che loro siano piu’ tutelati degli altri solo perche’ sono poliziotti. E questo mi avvilisce, mi fa star male’’.