Ferrara, 26 marzo 2013 - "Ho rischiato di morire dopo aver ingerito quel liquido. Una sensazione bruttissima: mi mancava il respiro". Paolo (il nome è di fantasia su sua richiesta, ndr), 40 anni di Stienta (Rovigo), ricorda benissimo quella sera del 16 gennaio. Un tiro forte alla sigaretta elettronica, un piccolo scoppio e la fialetta che contiene la miscela di aromi, acqua e nicotina da vaporizzare che si rompe e viene ingerita dal malcapitato. "Da quel momento — spiega — è cominciato il mio incubo".


Partiamo dall’inizio. Quando acquistò la sigaretta elettronica?
"Il pomeriggio di quel 16 gennaio in un negozio specializzato di Ferrara. Volevo smettere di fumare e così decisi di provare con le ‘bionde’ elettroniche. Una volta a casa l’ho provata. Ho inserito il liquido nel filtro come da istruzioni, ho spinto il bottone per far surriscaldare il tutto e ho dato il primo tiro".
 

Ma non aspirava nulla...
"Sì, così ho provato una seconda volta molto più forte e dalla sigaretta è partito un piccolo scoppio e, di conseguenza, ho ingerito l’intero contenuto della fialetta".
 

In quel momento si è sentito male?
"Ho cominciato a tossire e a vomitare, in viso ero viola e non respiravo. Non sapevo cosa fare, ho pensato davvero di morire. Ero con un’amica e siamo corsi al pronto soccorso di Santa Maria Maddalena".
 

Che cosa le hanno fatto?
"A dire il vero i medici presenti, sul momento, non sapevano come comportarsi; non avevano mai trattato un caso del genere. Così hanno chiamato il centro veleni del Policlinico Gemelli di Roma per capire il contenuto del liquido delle ‘bionde’ elettroniche. Mi hanno messo immediatamente sotto flebo e hanno deciso di tenermi in osservazione per l’intera nottata".
 

Una volta dimesso è stato bene?
"Assolutamente no. Ho continuato a sentirmi debole, con nausea e vomito. Sono stati giorni da panico".
 

Dopo quell’avventura è vero che ha smesso di fumare?
"Decisamente. Prima arrivavo a fumare anche due pacchetti al giorno, poi sono passato alle sigarette elettroniche. Ora basta, ho smesso totalmente e lo sto consigliando anche ai miei amici".
 

Si è rivolto a un avvocato?
"Sì e con lui stiamo lavorando per ottenere i danni che, le garantisco, sono stati tanti. Ancora oggi ho paura che mi succeda qualcosa dopo quello che ho ingerito".
 

Nicola Bianchi