Ferrara, 14 giugno 2013 - Copparo questa mattina e' stata inondata di persone (5000) e bandiere con la scritta "La Berco siamo noi". In questa cornice e' sfilato il corteo nell'ambito dello sciopero generale indetto per oggi per otto ore nella provincia di Ferrara contro il piano di 611 licenziamenti annunciato dall'azienda, che fa parte del gruppo ThyssenKrupp. Quello di Copparo, del resto, e' il piu' importante stabilimento metalmeccanico della provincia di Ferrara e il piu' grande stabilimento del gruppo Berco. Al corteo hanno partecipato oltre ai lavoratori della fabbrica ferrarese delegazioni provenienti da Busano Canavese (Torino), Castelfranco Veneto (Treviso) e Sasso Morelli (Bologna): e' partito stamattina dai cancelli della Berco, attraversando le vie della una cittadina fino a piazza del Popolo dove si e' svolto il comizio conclusivo.

"All'amministratore delegato della Berco, Lucia Morselli, la piazza ha mandato un messaggio chiaro e univoco: ritirare la procedura di mobilita' e i prospettati 611 licenziamenti, ripristinare l'integrita' del salario dei lavoratori del gruppo, aprire un negoziato con disponibilita' reali a verificare, insieme al sindacato, le prospettive di mercato e industriali del Gruppo stesso", Gianni Venturi, coordinatore nazionale siderurgia della Fiom-Cgil. Il sindacato vuole "certezza occupazionale e produttiva" per una realta' "strategica non solo per Copparo e per il distretto ferrarese, ma per l'insieme dell'industria metalmeccanica del nostro Paese. Con i suoi prodotti, la Berco costituisce infatti un importante anello intermedio tra siderurgia e produzione di macchinari e, in particolare, di macchine movimento terra"", aggiunge Venturi ion una nota.

Di ritorno dal ferrarese dove ha accompagnato la delegazione degli operai Berco di Sasso Morelli, Stefano Pedin, segretario della Fiom di Imola, affermna: "Stiamo assistendo ad una vera e propria desertificazione del nostro sistema manifatturiero, Per questa vertenza ai tavoli istituzionali sarebbe necessaria anche la presenza del Comune di Imola e in questo senso ci aspettiamo che il neo assessore al lavoro Mirco Cantelli agisca in questa direzione. Non abbiamo ancora avuto la possibilita' di confrontarci con lui, ma mi auguro che agisca presto perche' la crisi non aspetta i tempi della politica e oltre alla Berco abbiamo molti tavoli di crisi aperti, che rischiano di farci perdere ulteriori stabilimenti produttivi e posti di lavoro".