Ferrara, 22 luglio 2013 - SCIOPERO che vale doppio, quello di oggi, per i medici ‘targati’ Anaao. Oltre alla rivendicazione (nazionale) per il contratto, che li vede affiancati ai colleghi aderenti alle altre principali sigle sindacali, le quattro ore di stop — dalle 8 alle 12 — assumeranno il significato «di denuncia di un «Piano Strategico che rischierà di dissestare definitivamente il sistema sanitario del nostro territorio». Parole del segretario Pierluigi Api, che assieme al referente per l’Asl Marco Lodi firma la denuncia inviata a Regione, Prefetto e istituzioni locali: «Le misure approvate a fine giugno in Castello con il voto di 20 sindaci su 23 — afferma — hanno l’effetto di eliminare 152 posti letto nel blocco medico tra Bondeno, Copparo ed il San Camillo di Comacchio. Altri sono stati ridotti, si dice solo per l’estate, ad Argenta e Cento ma sul ripristino non c’è certezza. In cambio arriveranno nei cosiddetti ‘ospedali di continuità’ 50 posti letto in tutto. Non bisogna essere direttori generali ma saper fare un calcolo elementare per capire la portata del problema».
 

IN COMPENSO «sono state allertate le case di cura convenzionate, perché mettano a disposizione i propri posti letto — incalza Api —; non si tratta solo del recupero dei 50 milioni di euro che la sanità provinciale deve tagliare, questa mossa sbilancia drasticamente sulla sanità privata le politiche locali. In termini di posti letto e, inevitabilmente, di personale». L’altro tasto rovente: «Continuiamo a ribadire l’allarme per il cumulo sbalorditivo di ore di straordinario ‘volontario’ effettuate dai medici ferraresi: ancora 70mila l’anno — conclude il segretario dell’Anaao —. Il dato equivale a 40 medici di ruolo. Guarda caso, il numero equivalente a quello dei contratti atipici e degli assegnisti di ricerca, rispettivamente 19 e 21 al Sant’Anna, che non hanno certezze di rinnovo a fine anno. Basterebbe eliminare lo straordinario per assumerli». E la situazione, punge Api, «è così grave solo a Ferrara; in altre realtà, come Ravenna, Rimini e Forlì-Cesena, nel 2014 sarà creata un’azienda sanitaria unica, il modo migliore per risparmiare. Qui invece si fanno sperimentazioni assurde come le unità complesse interaziendali’, ovvero reparti con personale che giostra su tutta la provincia. Non si fondono le aziende, si confondono le cose. Assurdo».

Stefano Lolli