Ferrara, 6 dicembre 2013 - «Tutte le comunicazioni con il Vaticano sono coperte da segreto», ha chiarito ieri l’arcivescovo Luigi Negri, che ha risposto a papa Francesco sulla commissione anti pedofilia. Ma il prelato ha fatto trapelare qualcosa...

LA DISCUSSIONE sul caso di Erik Zattoni, il giovane figlio dell’ex parroco di Cornacervina, non è ancora terminata, che già arriva una prima risposta da parte del Pontefice: una commissione speciale per la protezione dei fanciulli.

Eccellenza, cosa ne pensa?
«È un’iniziativa che non fa altro che confermare il cammino che la nostra arcidiocesi ha già intrapreso. Una conferma autorevole che viene direttamente dal santo Padre e che noi non solo appoggiamo, ma a cui aderiremo completamente ed entusiasticamente».
In che modo?
«Prima di tutto, con la progettazione della nostra azione pastorale».
La linea pastorale andrà nella direzione indicata da Francesco?
«Guardi, in realtà la nostra diocesi segue già da tempo una strada che è quella indicata precedentemente da papa Benedetto XVI. L’intervento di Francesco e l’istituzione della commissione seguono il percorso tracciato dal Papa precedente. Io le confermo che agiremo per concretizzare le indicazioni in materia di protezione dei fanciulli».
Come si traduce questo in pratica?
«Per questo aspetteremo di comprendere quali saranno le competenze della nuova commissione. Su questo il Papa si deve ancora esprimere. Ma lo dico ancora, aderiremo con entusiasmo a questa commissione».
Nonostante Erik Zattoni consideri di secondaria importanza un risarcimento in denaro, pure non lo esclude, anzi lo attende. Che cosa risponde?
«La Chiesa italiana secondo le normative vigenti non è tenuta a nessun risarcimento: i preti non sono considerati come impiegati della Curia. Questo però non significa che le situazioni non debbano essere risolte, anzi. Vero è che io sono qui da marzo, bisogna che mi diate tempo».
Riuscirà Erik ad incontrare il papa?
«Sono in contatto con il Vaticano, ma ovviamente la comunicazione è coperta da segreto».
Non ci può dire assolutamente niente?
«Posso dire che sto procurando a Erik un’udienza con il Papa. Di più non dico».
Cambiando argomento, la nomina a vescovo di monsignor Andrea Turazzi ci riempie di orgoglio, ma ci dispiace anche perdere un sacerdote così capace.
«Non lo dica a me. Come ho detto, sono il primo ad essere rimasto fregato: lo avevo appena nominato provicario della diocesi».
Ha già pensato a chi potrebbe prendere il suo posto alla Sacra Famiglia?
«Certo, ci ho pensato. Anzi le dico di più: ho già deciso chi lo farà».
In questi giorni sono stati fatti alcuni nomi, due ritornano continuamente nelle voci di corridoio. Chi sarà?
«Il nome c’è, ma ovviamente lo dirò a tempo debito». 

Daniele Modica