Ferrara, 18 dicembre 2013 - Dopo la tragedia della polacca di 52 anni morta due giorni fa per il freddo sotto il ponte di via Trenti, l'Associazione Viale K torna sulla vicenda. ''La coppia - spiega il direttore Raffaele Rinaldi - ha rifiutato l'accoglienza anche a seguito della proposta di un'accoglienza che  non prevedeva la separazione. Probabilmente si tratta di un dettaglio che nulla toglie  alla sostanza dei fatti, ma per completezza ho ritenuto opportuno darne comunicazione. Ciò che mi colpisce di più sono i commenti alla notizia, da una parte chi ritiene che in fondo questa brutta fine se la sono "cercata", dall'altra che le associazioni non fanno abbastanza''. Secondo Rinaldi ciò che va cambiato è ''il nostro sguardo sui poveri'', per ''recuperare quei valori civili e religiosi per costruire una Ferrara più giusta proprio a partire dall'accoglienza degli ultimi''. Emblematici, aggiunge, ''i gesti del Papa, come ad esempio il festeggiare il suo compleanno con 4 clochard.  Quale segno più tangibie di questo ci offre la possibilità di ripensare il senso della nostra cittadinanza?''. Subito dopo la giusta indignazione di fronte a tali tragedie, bisogna reagire.

''Qualcuno potrebbe cominciare da sè e da ora, magari proponendosi per dare una mano nella misura che può. Ma soprattutto bisogna investire risorse e strategie, per fare cultura dell'inclusione, attraversando generazioni e  agenzie educative. Ovviamente l'Associazione Viale K, come sempre,  non farà mai mancare il suo contributo''. Dal 2 dicembre ad oggi l'Associazione ha accolto 33 persone che vivevano per strada, più di una persona al giorno; 212 nuove dall'inizio dell'anno. ''Senza questi interventi avremmo avuto altri decessi. Le strutture sono al collasso, e purtroppo i posti letto a disposizione non sono infiniti''.

Nicola Bianchi