Ferrara, 11 gennaio 2014 - Sono quattro al momento le vittime accertate del 65enne che l’altro giorno è finito in manette per aver abusato sessualmente di alcuni minorenni in cambio di costosi doni. Un numero che, stando agli inquirenti, potrebbe anche aumentare. I carabinieri del Radiomobile, che nella mattinata di mercoledì hanno arrestato il pensionato e un 32enne pachistano (finito agli arresti domiciliari), stanno infatti vagliando la posizione di altri ragazzini (una decina in tutto, stranieri e italiani) e non escludono che la vicenda possa avere nuovi sviluppi.

Alcune novità sulla delicata questione potrebbero arrivare già oggi, a seguito dell’interrogatorio di garanzia (in programma per le 10.30 in tribunale a Bologna) al quale verrà sottoposto il 65enne. L’uomo, ancora detenuto nel carcere del capoluogo emiliano, ha avuto ieri un primo colloquio col suo legale, l’avvocato Massimo Fabbri. "Il mio assistito è lucido e consapevole della situazione in cui si trova — ha spiegato il legale —. Ha respinto tutte le accuse che gli sono state rivolte".

La pistola. Ma sono anche altri gli aspetti sui quali si stanno concentrando le indagini dei carabinieri. Uno su tutti, che al momento ha ancora i contorni di un giallo, è quello della pistola ritrovata nell’abitazione del 65enne. L’arma, una revolver 357 magnum marca Smith&Wesson (carica e corredata di 30 colpi), è infatti risultata provento di un furto avvenuto qualche tempo fa in un’abitazione del Bolognese. Un colpo decisamente grosso, che oltre alla pistola, aveva fruttato una refurtiva da circa 50mila euro. La pistola, fanno sapere gli inquirenti, presenta inoltre alcune chiazze di sangue poco sopra l’impugnatura (macchie verosimilmente lasciate dagli autori di quel furto). L’arma è stata mostrata ai precedenti proprietari che l’hanno riconosciuta. Ora i carabinieri dovranno capire che ‘giro’ abbia fatto per arrivare fino a casa del pensionato e quale fosse la sua funzione.

Le accuse. Il 65enne e il giovane pachistano dovranno ora rispondere a vario titolo di violenza sessuale nei confronti di minori, induzione alla prostituzione e atti persecutori. Le indagini sono scattate a fine ottobre, quando due minorenni pachistani si sono rivolti ai carabinieri per denunciare alcuni abusi, a loro dire, commessi dal pensionato. I militari, anche attraverso l’utilizzo di intercettazioni, hanno portato a termine una lunga serie di indagini che si sono concluse con l’esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il 65enne elargiva costosi regali (tra cui smartphone, grosse somme di denaro, biglietti aerei e addirittura in un caso un’automobile) ai giovani in cambio di favori sessuali. Il 32enne, sempre secondo le accuse, si occupava invece di procacciare le potenziali vittime.

Federico Malavasi