Ferrara, 20 febbraio 2014 - DIMENTICATA sullo scuolabus per un’ora. Semplicemente perché si era addormentata lungo il tragitto scuola-fermata e nessuno (nè l’autista, nè il controllore) l’aveva notata. Una vicenda che ha dell’incredibile, con protagonista una bimba ferrarese di appena 6 anni che, da quella brutta avventura, continua ad avere incubi notturni e paura di essere lasciata sola. «Spesso — racconta il padre — si sveglia di notte, è rimasta traumatizzata e per giorni senza voce perché ha urlato tantissimo per chiedere aiuto».

E’ il 28 gennaio, tutto accade in un paese in provincia di Bologna (dove vive l’intera famiglia), non distante dalla nostra città. La bambina frequenta la prima elementare. «Abbiamo un servizio di trasporto scolastico convenzionato con il Comune», riprende il genitore. Il mezzo riporta i bambini o alla fermata o direttamente nel post scuola, il servizio di intrattenimento che li accoglie fino alle 18,30. E proprio qui che la piccola era attesa dalla madre quel pomeriggio. «Quando mia moglie è arrivata, di nostra figlia non c’era traccia — continua il ferrarese —, la bidella ha assicurato che era partita regolarmente dalla scuola».

Scatta il panico. Della bambina di 6 anni nessuno sa più nulla. Tra i compagni c’è chi dice di averla vista e chi di non ricordarla. Normale, vista la loro giovane età. In pochi minuti vengono allertati carabinieri e vigili urbani, viene ripercorso il tragitto del mezzo. «Abbiamo chiamato anche tutti gli altri genitori per sapere se qualcuno l’aveva caricata in auto per portarcela a casa. Ma nulla». Si teme il peggio. Poi, circa un’ora più tardi, quelle parole mai tanto attese come in quel momento. Arrivate per bocca di un vigile urbano: «L’abbiamo trovata, sua figlia sta bene. Ci segua al deposito dei pullman».

Proprio a poca distanza dall’edificio, ancora parcheggiato sulla strada, ecco lo scuolabus. Sigillato, come ad ogni fine corsa. Peccato che all’interno vi fosse rimasto ancora un utente: la piccola di 6 anni, notata da un passante nella disperazione più totale. «Picchiava i pugni sul vetro — ricorda con grande emozione il padre —, gridava a più non posso. Quel signore si è avvicinato al mezzo, ha cercato di tranquillizzarla in attesa dei vigili urbani e dell’autista». Immaginatevi la scena: la bimba si sveglia e, nel torpore più totale, si ritrova sola, al buio dello scuolabus.

A vigiliare sulla sicurezza degli occupanti, oltre all’autista, quel giorno c’era anche un’accompagnatrice di una cooperativa convenzionata con il Comune bolognese. Una figura creata ad hoc per dare ancora più tranquillità ai genitori dei bimbi. Entrambi, su sollecitazione dei genitori della piccola vittima, sono stati trasferiti su un’altra linea. «Mia figlia non ne vuole più sapere, non vuole più vedere nessuno dei due». Mentre la famiglia si è affidata all’avvocato Claudio Dall’Ara, d’ufficio è partita la segnalazione sia alla Procura ordinaria che a quella minorile: si procederà per abbandono di minori. «Ciò che è accaduto è molto grave — conclude il genitore — e vogliamo che non avvenga mai più. Abbiamo chiesto al sindaco di irrobustire l’intero sistema di vigilanza. Non si può dimenticare su un pullman una bimba di 6 anni».

Nicola Bianchi