Ferrara, 17 aprile 2014 - Sono arrivati davanti ai cancelli del petrolchimico praticamente all’alba. Dalle sei di ieri mattina fino alle dieci. Per manifestare e per denunciare l’incertezza nel settore degli appalti metalmeccanici, dopo la scadenza del contratto di Versalis, che ha deciso di affidare il servizio ad un soggetto diverso rispetto ad ‘Idromacchine’: una decisione che non piace al segretario della Fiom-Cgil Samuele Lodi secondo cui «è una decisione che se da un punto di vista societario parrebbe legittima, in realtà mette in estrema difficoltà un’azienda già insediata da tempo nel polo industriale e che, fra l’altro, era intervenuta nella crisi dell’ex Cmg assumendo 25 addetti. Ora, perdendo l’appalto di Versalis, ‘Idromacchine’ potrebbe chiedere di ridurre l’occupazione. E saremmo da capo».

Per questo, ieri mattina, hanno scioperato e protestato per quattro ore consecutive. «Eravamo in trecento — ha detto Lodi —: questo significa che c’è stata un’adesione del 90% degli addetti ai lavori a questo sciopero e che, dunque, è un tema molto sentito». Ora, dopo la protesta, chiedono chiarezza: «Mi aspetto che si svolga un tavolo di confronto — continua ancora il segretario della Fiom — perché serve assoluta chiarezza. In particolare da Unindustria, visto che tutte le aziende interessate dagli appalti sono legate a questa associazione e che, quindi, da questa assocazione dipendono le scelte». Il confronto, dunque, per loro è assolutamente necessario. «Vogliamo delle risposte — insiste Lodi —, altrimenti noi proseguiremo con le nostre iniziative di protesta». Altri scioperi, dunque, se il tavolo del confronto non viene aperto e se Unindustria non chiarisce la sua posizione.

Un problema, quello di Versalis, che non è certo isolata. Nel 2015, infatti, scadrà anche il contratto di Basell, ed anche in quel caso, la Fiom teme delle notevoli ricadute, come «riduzioni salariali — incalza Lodi — o condizioni lavorative molto pesanti, anche sotto il profilo della sicurezza». Un ruolo, quelle delle ‘tute blu’, che Lodi tiene a sottolineare: «Sono determinanti».