SANT APPOLLINARE CANE MARY UCCISO DAI MALVIVENTI IL PADRONE LEONARDO SCONVOLTO
Ferrara, 17 settembre - L’identità dei malviventi che hanno massacrato a bastonate Mary, il meticcio di nove anni che aveva cercato di fermare i ladri scoperti nel cortile di casa, potrebbe essere nascosta tra le immagini delle telecamere di sorveglianza. L’altra mattina i militari hanno acquisito le registrazioni di diverse videocamere della zona, soprattutto quelle piazzate in alcune rotonde tra Copparo e la frazione di Sant’Apollinare, dove vive Leonardo Tumiati, il padrone della cagnolina-eroe.
Gli occhi elettronici potrebbero aver catturato la macchina con la quale i malviventi sono arrivati in via Bardocchina per tentare il colpo, o addirittura gli stessi banditi, se arrivati a piedi. Al momento però non ci sono elementi solidi ai quali affidarsi. Ma non è l’unica attività svolta dai militari della compagnia di Copparo. Gli investigatori ieri mattina hanno cercato eventuali tracce o impronte lasciate dai banditi durante la fuga. Al momento però pare che i banditi se ne siano andati come fantasmi. Sotto la lente anche il pezzo di stoffa che Mary, durante la lotta, è riuscita a strappare dalla maglia di uno dei ladri. La speranza è che nelle trame del tessuto sia rimasta qualche traccia di dna, elemento che sarebbe decisivo per identificare il responsabile della barbarie.
Nel frattempo, la notizia della morte della cagnolina ha scatenato il popolo del web. Sul sito del Carlino l’articolo ha sfiorato le ventimila visualizzazioni. Tante le testimonianze di dolore affidate ai commenti, ma altrettanti i messaggi di rabbia all’indirizzo dei responsabili di quell’orribile gesto. «Onore e merito al cane che ha dato la vita per adempiere al suo compito e proteggere il suo amico» scrive qualcuno. «Mary... fedeltà e dedizione di cui solo queste meravigliose creature sono capaci» è il commento di Lucia. Ma è tanta anche la rabbia. «Vigliacchi bastardi» è lo sfogo di Alessandro. «Maledetti, prendeteli» rincara qualcun altro invocando giustizia. E la speranza di tutti è che il lavoro dei militari possa rendere giustizia al sacrificio di Mary e al dolore del suo padrone.