Cane salva il padrone dai ladri e viene ucciso

Sant’Apollinare, Mary è stata ammazzata a bastonate

Il padrone sconvolto per la morte del suo cane

Il padrone sconvolto per la morte del suo cane

Ferrara, 16 settembre 2016 - «Quelle legnate erano per me. E invece lei si è sacrificata per salvarmi». ‘Lei’ è Mary, meticcio di nove anni, massacrata a bastonate dai ladri che avevano cercato di intrufolarsi nella casa del suo padrone a Sant’Apollinare, frazione nel cuore della pianura ferrarese. Mary ha abbaiato e ha morso. Ha lottato con tutte le sue forze, ma alla fine ha dovuto soccombere davanti alla furia dei barbari. Quando il suo padrone, Leonardo Tumiati, 45 anni, è sceso in giardino attirato dal trambusto, la sua cagnolina era già a terra esanime. Tra i denti stringeva ancora un lembo della maglia di uno dei malviventi. Un reperto che i carabinieri della compagnia di Copparo hanno sequestrato per sottoporlo ad alcune analisi. 

Le campagne della ‘grande bonifica’ ferrarese di notte sono buie e le case sparse a macchia di leopardo. È così anche quella di Tumiati, all’inizio di via Bardocchina, una strada dritta come una fucilata a cavallo tra i Comuni di Jolanda e Copparo. Sono da poco passate le 23 quando i ladri sfondano un cancello e scivolano nel giardino dell’abitazione. All’interno, il padrone di casa è da solo. Nel tempo libero fa il musicista di piano bar e sta preparando i pezzi per una serata che ha in programma per la prossima settimana. Sente il cane abbaiare, ma sulle prime non ci bada.

Lo fa spesso quando trova dei gatti o altri animali notturni. Ma stavolta è diverso. Mary si piazza davanti ai ladri. Abbaia, ringhia e mostra i canini. Questi fanno per avvicinarsi a una porta a vetri laterale, ma lei gli balza addosso. Ne morde uno, che reagisce in maniera brutale. Afferra un bastone raccolto dal prato e le scarica addosso una tempesta di colpi. Mary soccombe alla furia del bandito. Lascia andare un latrato che squarcia la notte e stramazza a terra.  «Quando sono uscito – racconta Tumiati trattenendo a stento le lacrime –, Mary era a terra, immobile. Era con me da quando aveva 25 giorni. È cresciuta in questo cortile. Era come una figlia». Il proprietario della cagnolina non fa in tempo a vedere i ladri, che sono già svaniti nelle campagne. Non li trovano nemmeno i carabinieri, arrivati poco dopo con due pattuglie. In via Bardocchina c’è solo Tumiati, chino sui resti della sua Mary, monumento al coraggio e alla fedeltà. «Sono dei mostri – sibila masticando rabbia e dolore –. Mary era unica. E mi ha difeso fino all’ultimo respiro».