Conto in rosso, commerciante fa causa alla banca e vince

Interessi mai concordati con l’istituto di credito

Una manifestazione degli azzerati Carife (foto archivio Businesspress)

Una manifestazione degli azzerati Carife (foto archivio Businesspress)

Ferrara, 28 ottobre 2016 - Quando ha visto l’estratto conto gli è preso un colpo: un ‘rosso’ da oltre quattromila euro. Una vera e propria voragine, che la banca gli chiedeva di colmare immediatamente. Peccato che, in realtà, quel conto corrente non fosse per nulla a secco. Anzi, aveva un attivo di oltre 60mila euro.

Per dimostrarlo però ci sono voluti tre anni di battaglie, terminate davanti al tribunale civile. Una magagna partita dalla vecchia Carife ed ereditata dalla nuova, che alla fine è stata condannata a rettificare il saldo del conto corrente. Tutto comincia nel 2013. Il protagonista è un commerciante di mobili della città (assistito in questa battaglia dall’avvocato Simone Sgarzi). In Carife l’esercente ha un conto corrente e un’apertura di credito già dal 1988.

Tre anni fa però, la banca gli revoca l’affidamento e chiede il rientro del debito. La motivazione è che il suo conto risultava scoperto per circa quattromila euro. Ma al commerciante i conti non tornano. Per questo decide di vederci chiaro e di approfondire i contorni di quella richiesta. Attraverso il suo legale, effettua quindi una serie di accertamenti. Con l’aiuto di un consulente vengono rifatti tutti i conteggi.

Il risultato delle verifiche, in effetti, presenta una situazione ben diversa da quella prospettata dalla banca. Nessun ammanco, ma un conto ben solido e, soprattutto, in attivo. La vicenda si sposta quindi in tribunale, davanti al giudice Alessandro Rizzieri. La causa viene messa in piedi nel 2014.

«Da quanto emerso – spiega l’avvocato Sgarzi –, la banca ha applicato condizioni mai concordate con il mio assistito. Si trovava quindi a pagare tassi molto salati e che erano stati attivati in maniera unilaterale». Spese non dovute, insomma, che fanno sprofondare le finanze del commerciante di mobili. Solo a seguito del procedimento, il tribunale riesce ad accertare che, all’inizio della causa, il conto aveva un saldo attivo di circa 63mila euro. Abbastanza per condannare la Carife (la sentenza è del 20 ottobre) a rettificare il conto. «Mi viene da pensare – ragiona l’avvocato – che questo possa non essere un caso isolato. In tal caso, il bilancio della banca si potrebbe prestare a diverse interpretazioni».