Carife, è sfida tra americani e francesi

Dossier all’attenzione della Bce. Ufficiale la proroga

Una delle filiali della Carife (Bp)

Una delle filiali della Carife (Bp)

Ferrara, 1 ottobre 2016 - Un'offerta definita «simbolica» per Banca Marche, Etruria e CariChieti. Potenziali acquirenti tenuti ancora riservati per Carife. Questo lo scenario sulla scrivania della Commissione Europea, che accanto alla proroga per la cessione delle ‘good bank’ sta valutando, in queste ore, gli scenari aperti sui tavoli di negoziato.

Come noto, Ubi Banca si è fatta avanti per tre dei quattro istituti, escludendo proprio Carife. Al più tardi lunedì dovrebbero essere ufficializzate le trattative, da concretizzare poi grazie alla proroga concessa dalla Bce. Non si tratterebbe, in ogni caso, del Fondo Interbancario spesso citato negli ultimi tempi: questa soluzione, ritenuta comunque affidabile qualora non si concretizzassero le trattative, al momento viene tenuta in stand by. Il negoziato sembra invece riguardare altri due soggetti: un fondo di investimento statunitense (Lone Star, piuttosto che Apollo), con l’alternativa, già evocata di recente, di CariParma-Credit Agricole. Non si tratterebbe di sicuro di una corsa al rialzo, perché all’asta per l’acquisto al miglior offerente non crede più nessuno da tempo.

Le notizie trapelano comunque con il contagocce, per evitare scossoni nel mercato. Un esempio? Due giorni fa era stata diffusa – anche da parte di un’agenzia di stampa internazionale – la voce di una possibile liquidazione ‘dolce’ di Carife, con la cessione ordinata degli attivi. Sono bastate poche righe a seminare il panico, e far temere una crisi di liquidità per l’istituto. Questa voce è stata poi smentita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e del resto gli analisti concordano nel ritenere che la mancata vendita anche di una sola delle quattro ‘good bank’ avrebbe un effetto deflagrante per il governo. Dunque, per amore o con la forza Carife sarà ceduta; sicuramente ad un prezzo esiguo (come detto la stessa offerta di Ubi per Etruria, Chieti e Marche sarebbe irrisoria), ma in modo da salvaguardarne l’operatività. Intanto monta, a livello nazionale, la polemica per i costi dei salvataggi ‘scaricati’ sui conti correnti: alcuni istituti di credito – tra i quali quelli che hanno sostenuto i costi della risoluzione delle quattro banche – starebbero aumentando le spese per i correntisti. Su questo Bankitalia ha annunciato di voler fare piena luce.