«La ricostruzione? Un bradipo A Cento è tutto in alto mare»

«Con Lodi gestione post sisma del tutto inefficiente»

di VALERIO FRANZONI

LA CAMPAGNA elettorale entra nel vivo in vista delle elezioni comunali del 12 giugno. E il candidato della coalizione del Centrodestra, Diego Contri (nella foto), sferra il primo colpo all’indirizzo del sindaco uscente Piero Lodi sul tema della ricostruzione post-sisma. «A Cento la ricostruzione post sisma è un bradipo acciaccato – attacca Contri –. I numeri ufficiali attestano la lentezza delle pratiche, un triste primato. Rimangono punti interrogativi da chiarire sulla gestione degli appalti e dei costi alle scuole di Corporeno e sulle soluzioni abitative alternative ai Map. Con l’amministrazione Lodi in Comune la gestione post sisma è un mostro di inefficienza. Una ricostruzione efficiente riparte dal dialogo col territorio e da nuove dotazioni d’organico».

CONTRI afferma che, a sostenere la sua tesi, sono i dati forniti dalla Regione e aggiornati al secondo semestre 2015.

«Cento – prosegue – ha il 16% delle pratiche totali di tutto il ferrarese, (esattamente come Sant’Agostino, che ha però un quinto della popolazione). Ma i tempi di istruttoria sono stimati in 162 giorni, oltre il doppio rispetto alla media dei Comuni della provincia. Il sito del Comune di Cento, nella sezione dedicata al terremoto, si ferma al bilancio del primo anno. Evidentemente per l’amministrazione Lodi la ricostruzione è un capitolo da archiviare. Rimangono da chiarire i costi delle scuole di Corporeno, già oggetto di un esposto, e la gestione dei Map, in grave ritardo e con evidenti carenze. La soluzione del problema container era stata fissata a fine 2015, a metà febbraio siamo ancora in alto mare e la situazione, per qualcuno, è diventata intollerabile, senza luce né riscaldamento. La macchina delle pratiche è nelle secche».

Il candidato sindaco lancia una proposta: «Attuare – conclude – un forte pressing in Regione affinché il Comune possa dotarsi di forze in più per l’elaborazione delle pratiche, riorganizzare gli uffici tecnici, promuovere una gestione puntuale delle istanze e migliorare le tempistiche di risposta, sviluppando un dialogo diretto con i soggetti interessati. Ogni caso richiede attenzione specifica. A questo dovrà aggiungersi un monitoraggio attento e continuo sui ritardi e la garanzia di tempi certi per le risposte».