‘Buoni spesa’ Coronavirus, a Ferrara due milioni di euro

Comune per Comune, la ripartizione dello stanziamento straordinario del Governo per far fronte alla cosiddetta solidarietà alimentare

Spesa durante l'emergenza sanitaria

Spesa durante l'emergenza sanitaria

Ferrara, 30 marzo 2020 - Ammonta a poco meno di 2 milioni di euro lo stanziamento sttraordinario che il Governo ha assegnato all’intera provincia di Ferrara, per la cosiddetta ’solidarietà alimentare’: fondi che ciascun Comune potrà destinare a buoni spesa, a favore di cittadini in situazioni di particolare criticità economica, a seguito dell’emergenza Coronavirus. Lo stanziamento, annunciato sabato sera dal premier Conte, è stato declinato ieri con la ripartizione, Comune per Comune. In base a due criteri essenziali: quello prevalente rappresentato dal numero di abitanti, e più marginalmente dal reddito medio dei residenti. In ogni caso la fetta più consistente va al Comune di Ferrara, che riceverà 697.283 euro. Ecco tutti gli altri contributi per la solidarietà alimentare: Argenta 119.972 euro, Bondeno 74.927, Cento 188.067, Codigoro 65.823, Comacchio 154.610, Copparo 86.526, Fiscaglia 51.727, Goro 36.187, Jolanda di Savoia 17.638, Lagosanto 30.936, Masi Torello 12.198, Mesola 46.796, Ostellato 33.829, Poggiorenatico 52.753, Portomaggiore 67.264, Riva del Po 49.959, Terre del Reno 52.994, Tresignana 38.340, Vigarano 40.201, Voghiera 19.752 euro. L’ordinanza del Governo precisa che queste somme potranno, come detto, essere destinati a buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari e di prima necessità, presso esercizi commerciali inseriti in un elenco pubblicato dal Comune. Sarà l’ufficio dei servizi sociali di ciascuna amministrazione a individuare "la platea dei beneficiari e il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità urgenti ed essenziali". La priorità, fatto imporante, va assegnata ai cittadini e alle famiglie "che non sono già assegnatari di sostegno pubblico". Leggi anche - Coronavirus Emilia Romagna, quasi cento morti in un giorno. "Numeri ancora alti" Assegnata dunque la dote, che nel Ferrarese ammonta complessivamente a 1.937.782 euro, alle singole amministrazione viene demandata l’applicazione pratica del provvedimento, destinato in generale a tamponare l’emergenza economica – in qualche caso sfociata in possibili disordini – di chi non riesce a fare la spesa. Alla decisione del Governo, si affiancano iniziative di privati: Coop Alleanza 3.0 dichiara la disponibilità ad incrementare, con particolari sconti, l’ammontare dell’eventuale ’buono spesa’. Ma il percorso amministrativo è ancora tutto da costruire. Non nasconde perciò il proprio scetticismo il sindaco Alan Fabbri, vicepresidente regionale dell’Anci: " Non c’è chiarezza per le fasce più deboli né per le potenziali nuove povertà. Noi amministratori faremo il nostro dovere come sempre, ma non siamo carne da macello". In merito poi alla ’solidarietà alimentare’, per Fabbri "il problema, per il momento, a Ferrara non sussiste: tutte le persone che attualmente sono in difficoltà a fare la spesa, sono già seguite dai servizi sociali. Monitoreremo con la massima attenzione l’evolversi della situazione". Con la disponibilità, come detto, di circa 700mila euro garantiti dal Governo, ma non ancora materialment stanziati (anche se il provvedimento d’urgenza dovrebbe accelerare i tempi). "Il territorio regge – conclude Fabbri –, ma occorre riflettere sull’impatto sul sistema produttivo, con misure sostanziali, fuori dagli spot". Leggi anche Emilia Romagna, pm10 alle stelle – Bollette e mutui: come funziona – La nuova autocertificazione