Ferrara, la droga nascosta tra i mandarini. Cinque arresti. "Sono una banda"

Blitz della Mobile: 120 chili di marijuana stoccati in via Marconi

Una pattuglia della Polizia di Stato in servizio notturno (foto archivio Businesspress)

Una pattuglia della Polizia di Stato in servizio notturno (foto archivio Businesspress)

Ferrara, 24 ottobre 2017 - Questa volta la droga era nascosta dentro un tir, tra i mandarini e i melograni. Pacchi ben occultati tra le casse di frutta, pronti per essere piazzati su Ferrara, ma anche altrove. E la ‘roba’ era davvero parecchia: circa 120 chili di marijuana. Eccolo un nuovo colpo alla criminalità organizzata messo a segno, questa volta, dalla squadra Mobile che, l’altra notte, ha portato all’arresto di cinque persone. «Una vera e propria banda – spiega un inquirente – composta da albanesi, spagnoli e marocchini che stoccava la droga in Gad». (IL VIDEO)

VIA MARCONI. Un’attività d’iniziativa tutta dell’Antidroga, partita da lontano grazie ad alcune fonti confidenziali. E il giorno «X» per sferrare il colpo arriva la notte tra domenica e lunedì. Tutta Ferrara sta ancora dormendo quando gli uomini di Crucianelli entrano in azione. L’obiettivo è un magazzino di via Marconi – nell’ex ‘Giardino’ da tempo appassito –, da giorni finito al centro di una serie di verifiche e controlli. Qui, a breve, deve arrivare qualcosa di molto grosso e la polizia è pronta. Eccolo il camion tanto atteso. Percorre parte di via Marconi e svolta per accedere nell’edificio. Ci sono due persone a bordo: alla guida un cittadino spagnolo, accanto un marocchino. Ad attenderli, nella struttura coperta, tre albanesi, uno dei quali residente nel Centese. I cinque parlottano qualche minuto, poi arriva il via e la merce comincia ad essere scaricata. Casse, all’apparenza contenenti solo mandarini e melograni rossi come il sole in pieno agosto. Ma tra quel bendiddio la Mobile sa che c’è qualcosa di ancora più succulento: droga. Tanta droga, impacchettata e ben sigillata con scotch marroncino.

MANETTE. Il cassone ora è vuoto, lo spagnolo rimette in moto il bestione, i saluti e via, fuori dal magazzino. Ma qui ecco spuntare come lupi i poliziotti. Tutti fermi, la frittata è completata. I cinque vengono ammanettati, portati prima in questura per il foto segnalamento e poi trasferiti dritti all’Arginone, come indicato dal pubblico ministero Giuseppe Tittaferrante. L’autista cerca di difendersi: «Non sapevo nulla di quella droga, io trasporto solo frutta». Dovrà farsi credere davanti a un giudice e dimostrare la sua innocenza. Oltre alla marijuana spuntano migliaia di euro in contanti. E non è ancora finita. L’attenzione si sposta nel Centese, a casa di uno degli albanesi e qui la nuova sorpresa: tre etti di cocaina purissima, altra grana in più per lui. Da quanto è trapelato – tutti i dettagli dell’operazione verranno dati questa mattina in conferenza stampa –, due dei tre albanesi e lo spagnolo risultano incensurati.

LA ROTTA. Il mezzo pesante, partito dalla Spagna, doveva fare tappa proprio a Ferrara per poi dirigersi verso altre città italiane, tra cui Milano. L’indagine è tutt’altro che finita e si sta cercando di capire eventuali collegamenti con gli arresti dei giorni scorsi della stessa polizia. Uno in particolare: il marocchino fermato martedì con cinque chili di ‘fumo’.

PRECEDENTI. Un altro grande colpo che arriva al termine di una settimana sensazionale nel contrasto alla droga, culminata mercoledì a Lido di Spina con il sequestro record dei carabinieri di due tonnellate di marijuana e dell’arresto di un diciannovenne. Si cercano i suoi tre complici.