Gad, lite in strada finisce a bottigliate

Ferito un nigeriano di 29 anni. La rabbia dei residenti

La bottiglia usata al culmine della lite

La bottiglia usata al culmine della lite

Ferrara, 1 febbraio 2017 - Un banale litigio finito a bottigliate. Scene che purtroppo stanno diventando abituali, soprattutto in alcune zone di Ferrara. Non solo quando la città dorme, ma ormai anche in pieno giorno. Senza ritegno e senza paura delle conseguenze. Undici del mattino, via Ortigara. La giornata scorre placida ai piedi dello stadio Mazza. Un nigeriano di 29 anni percorre la via ed entra nel negozio etnico al civico 22. Sta scegliendo alcuni prodotti da uno scaffale quando all’improvviso entra un soggetto che inizia a inveirgli contro. Il titolare del negozio capisce subito che tira una brutta aria e li invita a uscire. Subito dopo, dà l’allarme ai carabinieri.

Scelta azzeccata, dal momento che il litigio non si ferma agli insulti volati tra le mura del locale. I due infatti, continuano fuori. E dalle parole passano ai fatti. Uno di loro si dirige verso i cassonetti dall’altra parte della strada. Ne apre uno ed estrae una bottiglia di birra. Torna indietro come una furia e colpisce il rivale alle spalle. La bottiglia lo centra sulla schiena e va in frantumi. L’uomo si accascia sul marciapiede, tra i cocci di vetro. L’aggressore si dilegua a piedi, facendo perdere le proprie tracce per le vie del quartiere Giardino.

La vittima rimane sul selciato dolorante, in attesa dell’arrivo dei carabinieri e dell’ambulanza. Il personale del 118 lo carica e lo porta all’ospedale di Cona. Non ha ferite visibili, ma viene comunque sottoposto ad alcuni accertamenti. I militari invece iniziano a sentire i presenti, per ricostruire le circostanze dell’aggressione. Quello di ieri mattina è l’ennesimo episodio di violenza che si consuma nel quartiere Giardino. Una nuova scintilla che torna a infiammare la rabbia dei residenti, ormai al limite della sopportazione. «Siamo alle solite – sbotta un’anziana che ha assistito alla scena dalla finestra di casa –. Siamo assediati e se osiamo protestare ci sentiamo dare dei razzisti. Qui ormai non si vive più. Siamo stanchi».