Po, il fiume è come a luglio. Secca "in anticipo"

Preoccupanti i livelli dell'acqua, dato che siamo ancora in primavera

Il Po in secca

Il Po in secca

Ferrara, 18 giungno 2017 - La siccità ‘asciuga’ il Po con almeno un mese di anticipo. Che il ‘Grande Fiume’ in estate perda gran parte della sua potenza e maestosità non è una grande novità. Ma poche volte si era vista una tale secca a metà giugno. I livelli registrati in questi giorni parlano di una magra significativa, tipica dell’estate più avanzata. Mentre, almeno stando al calendario, siamo ancora in tarda primavera. Incandescente e ‘sahariana’ ma pur sempre primavera. Infatti, a preoccupare i tecnici dell’Aipo, non sono tanto i livelli idrometrici, quanto la durata della condizione di secca e la sua collocazione temporale. "Livelli come questi – spiega Gianluca Zanichelli, responsabile coordinamento del servizio di piena e del sistema di previsione e monitoraggio di Aipo – li abbiamo raggiunti anche in altre occasioni. A Ponte Becca si oscilla tra il meno 2,69 e il meno 2,80. A Pontelagoscuro siamo intorno ai meno 5,84. Non sono dati estremi, ne abbiamo visti di più bassi. Il problema è che siamo messi così da molto tempo e che sono dati tipici di luglio. Se non arrivano ondate temporalesche rilevanti e diffuse siamo destinati a calare ancora".

Il Po basso è solo uno dei tanti tasselli che compongono il problema della siccità e che provocano pesanti ripercussioni sull’agricoltura. La secca, per certi versi straordinaria, che sta interessando tutto l’asse del ‘Grande Fiume’ ha un’origine ben precisa: un autunno povero di piogge e un inverno quasi senza neve. "L’ultima ‘ricarica’ significativa l’abbiamo vista con la piena di novembre – prosegue Zanichelli –. Da allora non ci sono stati eventi tali da riempire i bacini o le falde". Il temporale di tre giorni fa è stato significativo, ma secondo gli esperti non ha avuto molto successo nel rimpinguare le falde ridotte ai minimi termini.

Di neve poi, quest’inverno sugli Appennini se n’è vista ben poca. Quindi non c’è molto da aspettarsi dai laghi e dai fiumi che si tuffano in Po. "Gli affluenti emiliani sono quasi tutti in secca – continua il tecnico di Aipo – e i laghi sono molto bassi. In questo momento non stanno fornendo un grande contributo". L’unica speranza è che venga a piovere. Se non dovesse accadere, il pelo dell’acqua potrebbe precipitare anche in tempi molto brevi. "Fare previsioni è molto difficile – conclude –. Ma se le cose continuano così i livelli potrebbero calare di un altro metro nel giro di poco tempo".