Palloncini, moto e lacrime al funerale di Federico Albertin

In tanti a Tamara per l’addio al centauro morto a 17 anni in un incidente

Palloncini sul sagrato della chiesta

Palloncini sul sagrato della chiesta

Ferrara, 14 febbraio 2017 - La mano alzata verso il cielo a salutare, insieme a decine di palloncini bianchi (tra cui uno solo rosso), l’essenza di quel figlio che un destino crudele ha strappato alla vita ad appena 17 anni. Così, con gli occhi pieni di dolore e lacrime, l’altra mano che non ha mai smesso di cingere il fianco della moglie Claudia, Luciano Albertin, papà di Federico, fuori dalla chiesa di Tamara, al termine della messa funebre officiata dall’arcivescovo Luigi Negri, ha salutato il figlio Federico, morto il 6 febbraio in un incidente stradale, a Cologna.

«In quel crocevia di strade, che noi chiamavamo Triangolo delle Bermude, da oggi in poi, diamoci un orario e ci ritroveremo tutti insieme, ma non arrivare in ritardo, la strada da percorrere è ancora tanta». Così invece hanno salutato in chiesa, con la voce rotta dalla commozione, tre amici d’infanzia di Federico. In tanti, centinaia e centinaia di persone, hanno voluto salutare per l’ultima volta il giovane, nella chiesa di Tamara dove monsignor Negri insieme a don Palezzo, don Pisa, don Bacelli e il diacono Brancaleoni, hanno concelebrato il rito. Davanti al feretro di Federico, ricoperto di fiori bianchi i genitori, papà Luciano, mamma Claudia, e poi attorno alla bara gli amici, la fidanzatina Martina, i compagni di scuola, un paio di professori. Nessuno ha voluto lasciare solo Federico, che è arrivato in chiesa attraversando un corridoio di moto e scooter a lui dedicato. «Di fronte ad una tragedia così grande – dice il vescovo nell’omelia – siamo qui, insieme, identificati come un’unica persona. Come ci insegna il Vangelo la vita non è perduta, non è quella che ci si aspettava, ma un’altra, che lo ha tenuto immediatamente a contatto con Dio. Nello strazio abbiamo la certezza che la sua vita non è perduta. In questa certezza ci stringiamo insieme e vogliamo dire a Federico che gli vogliamo bene. Chiedo a voi giovani di accogliere da oggi i genitori di Federico, non farà dimenticare il loro dolore, ma lo attenuerà».

Al termine della messa sono intervenuti diversi amici di Federico, ricordando il suo sorriso, la sua propensione allo scherzo sia in compagnia, che a scuola. Fuori dalla chiesa, prima che il corteo accompagnasse il ragazzo al cimitero per le sepoltura, la fidanzata ed alcuni amici hanno lanciato in aria decine di palloncini. Il volo era accompagnato dal rombo di decine di moto e scooter e dalle lacrime dei genitori, che hanno guardato verso il cielo e dal dolore di quanti hanno voluto bene a questo ragazzo strappato troppo presto alla propria vita ed al proprio destino.