Ferrara, gli studenti scelgono il grattacielo. Occupate metà delle abitazioni

L’amministratore Davì: "Per la zona è una grande opportunità"

Il grattacielo visto dall’alto

Il grattacielo visto dall’alto

Ferrara, 15 novembre 2017 - La seconda vita del grattacielo. Sono 90 gli appartamenti che nelle ultime settimane sono stati occupati dagli studenti sbarcati a Ferrara per il nuovo anno accademico. E se pensiamo che sono in tutto 190 le abitazioni scavate nelle due torri, il conto è presto fatto: quasi la metà delle case adesso è popolata da universitari. L’amministratore Tiziana Davì non usa mezzi termini: «Il grattacielo ora ha la sua grande occasione di riscatto». L’energia di quasi cento ragazzi fuori sede è linfa. Vitale. Soprattutto se pensiamo a ciò che il grattacielo ha simboleggiato in questi anni di tempesta Gad. Gli studenti hanno in mano le chiavi per aprire la nuova vita del grattacielo. E le due torri hanno dato una bella mano per risolvere la grana delle case per studenti. L’abolizione del numero chiuso nelle facoltà di economia, biologia e biotecnologia ha infatti spalancato il problema della carenza di case. La cittadella universitaria stava scoppiando e quei 90 appartamenti sono stati ossigeno puro. Magari ad alta quota.

«E se ci fosse stata – così Davì – una maggiore offerta di spazi sono certa che sarebbero arrivati ancora più ragazzi». In tutto – fonte Unife – l’81% del popolo universitario arriva da fuori provincia. Sono i fuori sede che cercano casa e cercano, così, di scavare il tunnel verso la luce del futuro. Qui a Ferrara. Dove non si aspettavano una comunità costretta a istituire una task force per gestire il caso. Ma la popolazione che ha fatto cuccia tra i piani alti delle torri apre anche ad altri scenari. Possibili. Cento ragazzi possono trasformare un posto, già problematico, nella più ingestibile delle movide. Ma possono rappresentare, anche, la più ghiotta delle opportunità. Per i palazzi e per l’area. A partire da ciò che potrebbe essere innescato sul piano del commercio. Mettere in moto gli spiriti animali del capitalismo in un posto così non è facile. Ma si può comunque partire da quei 26 locali commerciali presenti nella base della struttura. Solo alcuni sono attivi, altri sono vuoti e altri ancora sono in fase di ristrutturazione. Dal punto di vista sociologico la sfida nella sfida è rappresentata dalla miscela di umanità pronta a contaminarsi: anziani ferraresi barricati tra le nuvole, oltre 70 appartamenti abitati da cittadini stranieri e 30 case (spiega Tiziana Davì) occupate da residenti morosi e già sotto la spada di Damocle del decreto ingiuntivo. «Aggiungo – così l’amministratore – che oltre al popolo degli studenti stiamo registrano anche un lieve interesse per il mercato immobiliare». Qualcosa si muove. Il grattacielo sta rappresentando il ponte tra nativi ferraresi e mondo degli universitari.