Casumaro, mamma morta nell'incendio. Le fiamme dalle luci dell'albero / FOTO

Vivi per miracolo i due figli, di 14 e 16 anni. Sono stati salvati da un carabiniere che è entrato dal terrazzo

Incendio in casa a Casumaro, nel riquadro Giovanna Rondinelli (Bp)

Incendio in casa a Casumaro, nel riquadro Giovanna Rondinelli (Bp)

Casumaro (Ferrara), 24 dicembre 2017 - Lo zainetto di Topolino con l’astuccio e i libri di scuola è l’unica nota di colore nel nero di una tragedia di Natale. Le fiamme che hanno devastato il piano terra di una villetta di via Tassinari, a Casumaro, non hanno lasciato scampo a Giovanna Rondinelli, infermiera di 52 anni originaria di Faenza. Vivi per miracolo i due figli, Riccardo e Alice, di 16 e 14 anni. Si stavano preparando a trascorrere il Natale insieme, nell’abbraccio della loro casa e alla luce delle luminarie e dell’albero.

E forse è proprio a causa di quegli addobbi che, all’alba dell’antivigilia, una mamma è stata strappata ai propri figli. Le cause del rogo, ritenuto di natura accidentale, sono al vaglio. Il lavoro di vigili del fuoco e carabinieri è però complicato dalla devastazione lasciata dalle fiamme.

Al piano terra della villetta al civico 14/4 di via Tassinari non è rimasto quasi nulla. Solo carcasse di mobili carbonizzati e muri anneriti. Difficile quindi circoscrivere l’origine dell’incendio. Le ipotesi sono diverse anche se la più accreditata sarebbe quella del corto circuito partito da un elettrodomestico o forse dallo stesso albero di Natale.

Tutto comincia poco prima delle 6. Il piano terra della villetta inizia a bruciare. Mamma e figli dormono al piano di sopra. Il fumo li sveglia, ma è troppo tardi. Le fiamme hanno già avvolto tutto il salone, intaccando anche la scala di legno che unisce i due piani.

Una trappola. Il figlio maggiore dà l’allarme. Telefona al padre, medico al pronto soccorso di Cento. L’uomo è tra i primi ad arrivare sul posto, insieme ai vigili del fuoco. I pompieri cercano di entrare ma trovano la strada sbarrata dalle fiamme. Mamma e figli, nel frattempo, si rifugiano in bagno. I minuti scorrono e l’aria si fa sempre più irrespirabile. I vigili del fuoco si fanno largo da un porta sul retro e cercano di salire. La scala di legno, però, risulta impraticabile.

L’unica via d’accesso è il terrazzo del primo piano. Un carabiniere, il vice brigadiere Roberto Pini, prende una scala dal cortile e sale. Insieme ai vigili del fuoco, il militare porta fuori i due adolescenti, privi di sensi ma ancora vivi. Per la madre invece non c’è nulla da fare. I sanitari del 118 provano a rianimarla ma è tutto inutile. La donna muore intossicata. I ragazzi vengono portati prima all’ospedale di Cona e poi alla camera iperbarica di Ravenna.

A quanto trapela, non sarebbero in pericolo di vita. I vigili del fuoco lavorano per gran parte della mattinata per domare gli ultimi focolai. Alla fine di tutto, la casa viene dichiarata inagibile e posta sotto sequestro. Sul prato della villetta di via Tassinari rimangono i resti carbonizzati del mobilio, mescolati ai colori vivaci delle decorazioni. Tutto intorno, il silenzio di un Natale segnato dal dolore.