Killer di Budrio, nuovo blitz in un casolare. Rubato kit di pronto soccorso da un garage

Controlli approfonditi in zona Consandolo, frazione di Argenta. Intanto dal tribunale di Sorveglianza di Bologna e dalla Serbia arrivano ulteriori particolari su Feher

Forze speciali sulle tracce del killer Norbert Feher (foto Bp)

Forze speciali sulle tracce del killer Norbert Feher (foto Bp)

Ferrara, 26 aprile 2017 – Nuovo blitz dei carabinieri in un casolare a Consandolo, frazione di Argenta nella cosiddetta 'zona rossa' dove da oltre 20 giorni si stanno concentrando le ricerche di Norbert Feher, alias Igor Vaclavic. Il serbo è accusato dalle Procure di Bologna, Ferrara e Ravenna per gli omicidi di Davide Fabbri - barista di Budrio -, della guardia volontaria Valerio Verri, freddata a Portomaggiore e del metronotte Salvatore Chianese, ucciso a Fosso Ghiaia.

Cosa sappiamo finora di Igor-Norbert

I militari dell'Arma, con il nucleo cinofilo, hanno letteralmente passato al setaccio il casolare ad alcune centinaia di metri in linea d'aria da via Spina. All'interno dell'edificio è stato raccolto materiale che sarà inviato al Ris, per le analisi di impronte e Dna.

Nei giorni scorsi, poi, è sparito un kit di pronto soccorso, con bende, garze e disinfettante da un garage-ripostiglio vicino a un casolare. A constatarne la mancanza è stato il proprietario dello stabile, che però non ha saputo dire agli investigatori con esattezza a quando risale il furto. Ora gli inquirenti cercheranno di capire se parte del contenuto del kit sia tra gli oggetti trovati l'8 aprile nel Fiorino abbandonato dal killer a Molinella, prima di far perdere le tracce.

Intanto, dalle relazioni vagliate dal tribunale di Sorveglianza di Bologna che riguardano il periodo di detenzione di Feher a Ferrara, emerge il ritratto di un 'carcerato modello' tra catechismo, laboratori di yoga e serigrafia digitale, oltre a corsi di informatica di livello base. Proprio al tribunale di Sorveglianza di Bologna l'uomo oggi ricercato per tre omicidi si rivolse invano nel 2014 per opporsi a un'espulsione legata a una condanna inflittagli a Ferrara nel maggio 2011 per alcune rapine commesse nel 2010. Feher, che dagli atti risultava Igor Vaclavic nato nel 1976 in Russia a Taskent, ora capitale dell'Uzbekistan, fece personalmente ricorso in Cassazione contro il rigetto del tribunale di Sorveglianza, senza avvalersi di un legale e con un atto scritto a mano in stampatello, lamentando tra le altre cose un'errata identificazione e sostenendo che la decisione presa era superficiale ed erano stati omessi accertamenti a suo dire importanti: perizie, rapporti personali e affettivi e sul percorso di vita. Ma la Suprema Corte, a fine 2015, lo dichiarò inammissibile senza neppure fissare un'udienza. A quel punto però il killer era già uscito dal carcere da mesi, usufruendo della liberazione anticipata.

Dalla Serbia, infine, arrivano particolari che chiariscono forse una volta per tutte l'identità di Norbert Feher. Il killer sarebbe nato nel 1981 a Subotica, nel nord della Serbia, non lontano dal confine con l'Ungheria. Avrebbe quindi 36 anni, e non 41 come risulta da atti processuali italiani. A suo carico esiste in Serbia un dossier denso di reati e crimini - in particolare decine di furti e un caso di violenza sessuale - a inizio 2000 a Subotica.