Ferrara, il grande giorno del Meis. Oggi arriva Mattarella

Museo dell'ebraismo italiano e della Shoah: il capo dello Stato taglierà il nastro alle 17.30 con Franceschini. Il programma

Il Meis, museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (foto Samaritani)

Il Meis, museo dell’ebraismo italiano e della Shoah (foto Samaritani)

Ferrara, 13 dicembre 2017 - Come al Cirque du Soleil, per il varo del Meis e la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in via Piangipane è gioco acrobatico: i ritocchi alla mostra, l’allestimento del padiglione temporaneo e della sala stampa, e della ospitality in cui il capo dello Stato verrà ricevuto all’arrivo a Ferrara, sembrano scanditi con la precisione imposta ai trapezisti.

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Il programma dell’evento odierno è, al tempo stesso, dilatato e vorticoso: al mattino, la preview della mostra riservata alla stampa nazionale e internazionale, in compagnia del ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e dei curatori (Anna Foa, Daniele Jalla, Giancarlo Lacerenza) della grande mostra inaugurale, dedicata come noto ai primi mille anni della presenza ebraica a Ferrara. Si è lavorato sino a notte fonda, e ormai da settimane, per mettere a punto ogni minimo particolare: sono oltre duecento gli oggetti esposti, e ognuno viene accompagnato da didascalie in italiano e in inglese. Le proiezioni video (alcune molto spettacolari, come quella che raffigura la fiammeggiante distruzione del tempio di Gerusalemme) vengono provate e riprovate, per scongiurare il rischio di un’imbarazzante panne all’arrivo delle autorità e, da domani, del pubblico.

Meis, un dedalo pieno di tesori

E' il gran giorno, dunque. Non il primo, sicuramente non l’ultimo: il ‘nuovo’ Meis, che si apre oggi, non è che il bozzolo – pur enorme – del Grande Meis che dispiegherà le ali, o meglio le pagine del libro della Torah, entro la fine del 2020. Ma la visita del presidente della Repubblica certifica la nascita di uno dei più importanti centri culturali del Paese, e con una formidabile proiezione internazionale. Anche per quanto riguarda le aspettative turistiche, come dichiarato alcune settimane fa alla Columbia University di New York dal ministro Dario Franceschini e dal presidente del Meis, Dario Disegni.

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Il varo è in programma alle 17.30, orario d’arrivo di Mattarella: come il 13 dicembre 2015, quando il presidente della Repubblica inaugurò a palazzo dei Diamanti la mostra di Giorgio De Chirico, la sua presenza sarà di fatto blindata. Le misure di sicurezza sono straordinarie, con la presenza massiccia di forze dell’ordine e di corpi speciali; l’intero complesso sarà passato al vaglio dai cani ‘antibomba’, il transito e la sosta in via Piangipane saranno interdetti per gran parte del pomeriggio.

Mattarella entrerà probabilmente in auto nel cantiere, e si dirigerà all’edificio, mirabilmente ristrutturato, dell’ex carcere. Nel padiglione temporaneo che poi fungerà da reception della mostra, rivolgerà un saluto a un numero ristretto di autorità locali (non più di una settantina quelle ammesse a questa parte del vernissage), quindi salirà al secondo piano per intraprendere un proprio viaggio personale nel tempo e nei luoghi dei primi mille anni degli ebrei in Italia.

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Dal Foro Romano e dalle catacombe, ricostruiti in maniera mirabile, alle sale in cui antichi reperti – alcuni così preziosi da non poter essere neppure fotografati – si fondono con la suggestione tecnologica di video multimediali. La visita del capo dello Stato durerà meno di due ore, e la possibilità per i comuni ferraresi di riuscire più che a sbirciarlo, è davvero esigua.