Ferrara, migranti verso quota 1.300, accolto un altro gruppo

L’Asp confida in una piccola tregua e cerca nuovi immobili

Migranti (foto d’archivio)

Migranti (foto d’archivio)

Ferrara, 30 maggio 2017 - Sono stati sistemati tutti in strutture già operative, in provincia, i dodici migranti arrivati ieri mattina, che si aggiungono al gruppo accolto domenica, composto da altre venti persone. Si tratta di dieci uomini e due donne, provenienti dal Camerun e dalla Nigeria: il loro trasferimento da Bologna era previsto già da venerdì, si è completato perciò il contingente annunciato alla Prefettura, che aveva subito allertato l’Asp, e contattato vari alberghi, tra città e provincia, per cercare una sistemazione. Ed evitare, almeno in questa fase, la requisizione di immobili.

I dodici migranti arrivati nella mattinata di ieri, sono stati inizialmente accompagnati alla Caritas: in via Brasavola sono stati effettuati gli accertamenti sanitari, quindi i profughi sono stati smistati, e alloggiati sia pure con qualche difficoltà. Perché con quelli arrivati nelle ultime ore, il numero dei richiedenti asilo ospiti complessivamente nel Ferrarese, si avvicina a quota 1300.

E anche ieri, tra la Sicilia e Napoli sono arrivati altre migliaia di profughi: anche se all’Asp, e in Prefettura, si confida in una piccola tregua, è facile pensare che nel volgere di qualche altro giorno potrebbero essere trasferiti a Ferrara altri migranti. Il fenomeno, complice il clima ormai estivo, non è destinato infatti ad arrestarsi. E la ricerca delle soluzioni abitative si fa sempre più affannosa; subito dopo aver trovato una sistemazione per i dodici migranti arrivati nella mattinata, negli uffici dell’Asp è iniziato il tam tam di telefonate e contatti per individuare e predisporre nuovi alloggi.

Scade il 5 giugno, peraltro, il bando che l’Azienda Servizi alla Persona ha rivolto ai privati, disponibili ad affittare i propri immobili. L’Asp è pronta a gestirli direttamente, e arredarli a proprie spese; ma il timore è che, come per il bando del secondo ‘hub’ provinciale, anche in questo caso la risposta sia insufficiente, o addirittura desolante.