Integrazione, per Negri non si possono ignorare i principi dell’Occidente

L’arcivescovo di Ferrara al Meeting di Rimini: sull’accoglienza a Ferrara siamo avantissimo

INTELLETTUALE L’arcivescovo di Ferrara e Comacchio monsignor Luigi Negri

INTELLETTUALE L’arcivescovo di Ferrara e Comacchio monsignor Luigi Negri

Ferrara, 20 agosto 2016 - Sul fronte dell’accoglienza dei migranti nella diocesi di Ferrara «siamo avantissimo: abbiamo 700 immigrati su una popolazione di 320mila abitanti, ne abbiamo più di tutte le altre diocesi» dell’Emilia-Romagna, «ad eccezione di Bologna». Lo ha detto al Meeting di Rimini il vescovo della città estense, monsignor Luigi Negri. «Il cammino dell’accoglienza non è stato difficile – ha argomentato – perché abbiamo una serie di strutture che si sono prestate a questo, sotto la responsabilità dei laici impegnati nel volontariato senza implicare direttamente la responsabilità delle strutture ecclesiastiche». A giudizio di Negri, ancora, «il problema dell’integrazione lo stiamo cominciando a vivere: va dall’insegnamento della lingua, a un minimo di condivisione dei principi culturali dell’Occidente che – ha proseguito – non sono migliori dei loro, ci sono, come i loro e, quindi, non si può vivere in Occidente ignorando le strutture di riferimento fondamentali, etiche e sociali di quella realtà».