Ferrara, è morto Farinella. Era il dj dell’Arlecchino

Aveva 48 anni ed era un grande tifoso della Spal

Federico Farinella, 48 anni, disc jockey

Federico Farinella, 48 anni, disc jockey

Ferrara, 11 dicembre 2017 - Grande cordoglio per la prematura scomparsa di Federico Farinella, 48 anni, disc jockey fra i più apprezzati nel mondo della musica funky e disco anni ’70 e ’80. Lui che all’Arlecchino, famoso locale di musica funky, si era presentato nel ‘95, portando un ‘tape’, una registrazione su cassetta. Dieci anni dopo sarebbe diventato quello che maggiormente gli ha dato un’anima. Gli bastava sfilare un disco e metterlo sul piatto per spezzare il silenzio di una piccola frazione dai cartelli stradali sbagliati. Cartelli che segnano ancora la provincia di Ferrara ma in realtà si è già nel Bolognese, anche se con lui si poteva immaginare di essere un un qualche club di culto nel pieno degli anni ’70. Con Federico Farinella, da tutti conosciuto come dj Fency, l’Arlecchino smetteva per un po’ di essere a Santa Maria Codifiume, si entrava nel regno del funky, suonato rigorosamente in vinile.

Originario di Codigoro, ma da sempre a Ferrara, Fency da più di 12 anni era dj resident alla discoteca Arlecchino di Santa Maria Codifiume. Lascia il figlio di dieci anni, a cui era legatissimo, e che appena poteva portava allo stadio a vedere l’amata Spal. «Cercava sempre dei pezzi nuovi, collegandoli a quelli degli anni ’70 e ’80 racconta Luca Mingozzi, titolare con il padre dell’Arlecchino – per far ballare le persone, era il tessuto che connetteva ogni serata». Dj Fency si sentiva l’anima del locale, a cui era fortemente legato. «Era parte di sé – ricorda emozionato Luca – tanto che si era fatto tatuare il simbolo dell’Arlecchino sul braccio». «Con lui l’Arlecchino – ricorda Michele Baglioni, amico d’infanzia – è diventato uno dei locali funky più famosi del Nord Italia. Molti che lo conoscevano negli ultimi anni raccontano che fosse un dj “brontolone” in quanto perfezionista e non le mandava a dire. Sono caratteristiche di un vero professionista e lui lo era».

Un ricordo particolareviene da Diego Paganini. «Abbiamo lavorato come carrellisti, poi lui faceva il dj e io il vocalist, lui era Fency io Pency – racconta Diego Paganini – Su questo scherzavamo sempre: avevamo due vite, una di giorno e una di notte. Aveva una collezione di dischi afro e funky smisurata, si è prodigato fino alla fine per suonare i dischi come una volta. Dj Fency era irraggiungibile. Ora il mondo della notte, ma anche la cultura del nostro territorio, perde un suo grande protagonista». L’ultimo saluto a Federico sarà alla camera mortuaria di Molinella, domani - mercoledì 13 dicembre - dalle 15 alle 16.