Ospedale di Cona, battaglia sui costi: "Costruito grazie ai debiti"

Accuse della ‘grillina’ Sensoli, ma Carradori e Regione smontano la ricostruzione: "Completamente inventata"

La parte dell’ospedale di Cona che dovrebbe essere acquisita da Inail, con uno stanziamento di 65 milioni

La parte dell’ospedale di Cona che dovrebbe essere acquisita da Inail, con uno stanziamento di 65 milioni

Ferrara, 23 gennaio 2018 - Giallo a ‘cinquestelle’ sull’ospedale di Cona. Secondo il capogruppo in Regione del M5S Raffaella Sensoli, infatti, i 100 milioni di euro che non sono mai arrivati dalla vendita dell’ex Sant’Anna e dal finanziamento da parte dell’Inail attraverso l’acquisto della prima parte della struttura sanitaria, rappresenterebbero «un buco di bilancio che l’azienda ospedaliera ha coperto con un’anticipazione di cassa, garantita dall’allora tesoreria della Carife».

Per la Sensoli, non ci sono «delibere della Regione che supportino questa linea, per cui trasmetteremo gli atti alla Procura perché siano ravvisate eventuali irregolarità». Una ricostruzione «falsa, addirittura surreale e priva di fondamento»: la replica del direttore generale Tiziano Carradori non si fa attendere. «Se è vero che quegli aspetti del piano finanziario non si sono concretizzati come previsto, e che per l’Inail c’è ancora in corso un’interlocuzione con la Regione, non c’è alcun buco di bilancio. Da parte della Sensoli c’è solo una strumentalizzazione priva di riscontri oggettivi». Nell’attacco della grillina, che ieri ha presentato un’interrogazione sulla vicenda, Carradori ravvisa anche «un’imbeccata da qualche ‘consigliere’ su cui, personalmente, ho più di un sospetto».

Ma al di là della polemica e dei veleni, anche dall’assessorato alla Sanità di viale Aldo Moro arriva una smentita pepata. «Il bilancio dell’azienda ospedaliera è assolutamente in regola, tutti gli aspetti finanziari sono stati garantiti in modo trasparente e legittimo. E l’interesse di Inail a partecipare all’operazione è testimoniato da una lettera del giugno scorso, che ribadisce l’iter pur ancora da perfezionare».

Smentito da Carradori anche il coinvolgimento di Carife (che secondo la Sensoli sarebbe stata messa in crisi anche da questo maxi finanziamento): «Ma se questo fosse mai avvenuto, non ci sarebbe stata traccia nei documenti della banca? Anche questo è completamente inventato».