Viaggio tra divieti seri e paradossi

Se anche una palla di neve è vietata... Ecco le regole insolite dopo il caso della parrucchiera multata per un tappetino

La parrucchiera Loredana Bologna (foto Businesspress)

La parrucchiera Loredana Bologna (foto Businesspress)

Ferrara, 10 dicembre 2016 - Sono intorno a te ma non parlano con te. Al massimo multano te, parafrasando il rapper Frankie Hi-Nrg. Sono le regole del vivere civile scritte per chi cammina sulle strade di Ferrara. Un fiorino... E non ci resta che piangere, assieme a Roberto Benigni e a Massimo Troisi. Un lungo elenco di cose da fare e di altre da non fare. E quando si fa, occorre fare secondo le tavole della legge.

Pensiamo al ghiaccio: coloro che hanno l’obbligo di spazzare la neve, hanno anche quello di togliere, senza ritardo, lo strato di ghiaccio. Pena 150 euro di multa. E fin qui tutto ok: bene ci si prodighi alla cura del bene comune. Bene comune difficile da rintracciare nel verbale staccato alla parrucchiera di piazzetta Cortebella per avere steso uno zerbino rosso.

Dal ghiaccio all’acqua basta si alzi un po’ la temperatura. L’articolo 14 parla di acqua e liquidi. «È vietato altresì innaffiare i sottoportici ed i marciapiedi in misura eccessiva...». Se ti prendono, amico, prepara il cinquantino. Anche se non si capisce bene cosa significhi innaffiare i sottoportici. Sarà un tipo di pianta? Nel dubbio, occhio alla vernice fresca sui portoni. Se non segnalata bene, si rischiano 50 euro di multa se il passante decide di lasciare il calco della sua schiena sulla vostra – dico vostra – porta di casa.

Già perché in centro, secondo il dio minore del vivere civile, quel che è nostro non è più solo nostro. La dimensione è comune e il centro storico, in parte, va visto come un’unica grande casa. E il buon padre di famiglia scrive le regole. E chiude la porta. In serbo 30 euro di multa: «È fatto obbligo ai proprietari ed inquilini di tenere chiusi porte, portoni esterni e cancelli di accesso agli edifici, anche se gli atrii, gli anditi e le scale sono convenientemente e costantemente illuminati». Sono finiti i vecchi tempi in cui si poteva tenere la chiave nella porta. Comunque ‘occhio’ al portafogli.

Gli articoli e i commi mettono nero su bianco aspetti giustissimi. Tipo: vietato buttare oggetti nel fossato del castello (100 euro) o gettare pietre (100 euro). Tutti comportamenti che non avrebbero bisogno della sanzione per essere evitati. Eppure ogni volta che si draga il fondale del castello emerge una chiatta con ogni genere di mercanzia. E pochi mesi fa un gruppo di teppistelli ha pensato bene di passare la serata lanciando pietre da un ponte dell’A13. Insomma non temo l’assenza di regole in sé ma l’assenza di regole in me... In parte si spiega così la ragnatela di lacci e laccioli che ingessano il vivere civile. Anche se, francamente, il divieto di tirare palle di neve o la possibilità di multare due ragazzi, nel fiore della vita, abbracciati in piazza Ariostea, suona come le campane a morto per il funerale del buon senso.