Gad, i residenti fotografano il degrado di piazza Toti

"Portici bivacco e bimbi tra i rifiuti"

Una zuffa tra stranieri in strada

Una zuffa tra stranieri in strada

Ferrara, 9 maggio 2016 - Immondizia e siringhe, gruppi di pusher che ‘occupano’ le panchine in attesa dei clienti, bottiglie vuote, portici ridotti a dormitori e bambini che rovistano all’interno dei cassonetti. Fotogrammi di una normale giornata di degrado al Gad (FOTO).

Epicentro di tutto sembra essere piazzetta Toti, con il suo parchetto, ormai tristemente noto per l’aggressione subita da una donna, ‘rea’ di fotografare il degrado.

Dalle immagini scattate da altri residenti e inviate al Carlino risulta evidente come la situazione sia seria e le preoccupazioni di chi da quelle parti ci vive o ci lavora siano più che fondate. I problemi dei residenti del Gad, amplificati dalle casse di risonanza delle due principali associazioni attive in zona (Comitato Zona Stadio e Associazione Residenti Gad) sono ormai noti. Tante le storie di chi inizia a provvedere da solo alla propria sicurezza con telecamere private o munendosi di sistemi di autodifesa. E non manca chi inizia ad avanzare proposte drastiche, per tentare di arginare il degrado dilagante. Una di queste riguarda proprio piazzetta Toti, le cui condizioni sono ampiamente documentate dalle foto che pubblichiamo qui sopra.

«LA SITUAZIONE qui è ormai fuori controllo – scrivono altri residenti che chiedono l’anonimato, temendo per la propria incolumità –. Bisognerebbe rimuovere alcune panchine e le altalene, per impedire agli spacciatori di avere un punto in cui fermarsi e bivaccare. O al limite andrebbe recintato tutto il parco, stabilendo orari di apertura o chiusura. Non risolverebbe del tutto il problema ma almeno sarebbe un deterrente».

Le immagini arrivate da piazzetta Toti si commentano da sole. Di notte i portici diventano delle vere e proprie aree di campeggio per senzatetto, che lasciano poi a terra sporcizia, resti di cibo e siringhe. Agghiacciante poi l’immagine catturata dalla finestra di un palazzo, che immortala alcuni bambini intenti a frugare in un cassonetto dell’immondizia. Scene che richiamano l’eco dei bassifondi di metropoli lontane anni luce da una realtà come Ferrara. E che invece sono più vicine di quanto si possa pensare.