Ferrara, agenti di polizia pronti allo sciopero. "Stop reperibilità e straordinari"

Sale la rabbia dei sindacati di polizia per la carenza di organici

Ferrara, agenti di polizia pronti allo sciopero. "Stop reperibilità e straordinari"

Ferrara, agenti di polizia pronti allo sciopero. "Stop reperibilità e straordinari"

Ferrara, 22 giugno 2017 - I sindacati della polizia di Stato si preparano a ‘bloccare’ la questura. Una risposta dura, dettata dall’esasperazione di uomini e donne che, da anni, combattono con la piaga degli organici ridotti all’osso e con un turn over inadeguato. Quello lanciato ieri dalla scalone del municipio, al termine di un incontro con il sindaco Tiziano Tagliani, è il grido di dolore di chi, giorno dopo giorno, lavora per la nostra sicurezza in condizioni, a loro dire, disastrose. «Riusciamo a dare una percezione di sicurezza sul territorio solo grazie al sacrificio degli uomini della questura, che si impegnano fino allo stremo» dicono a una voce le sei sigle sindacali della polizia di Stato (Siulp, Sap, Coisp, Silp-Cgil, Siap e Ugl-Polizia di Stato). Cosa succederebbe però, se all’improvviso questo ‘super lavoro’ dovesse cessare e gli agenti non facessero nulla di più rispetto a quanto previsto dal loro contratto di lavoro? Secondo i sindacati, la macchina della sicurezza andrebbe in panne. Vista l’assenza di risposte alla loro richiesta di un incremento di organico, i sindacati si preparano a dare un assaggio di questo ‘blocco’.

«Domani (oggi, ndr) incontreremo il questore e il giorno dopo il prefetto. Poi partiremo con la nostra protesta – annunciano i sindacati –. Cominciamo interrompendo la reperibilità e gli orari difformi da quelli contrattuali. Neghiamo pure le tre domeniche al mese e i tre pomeriggi a settimana. Poi suggeriremo al personale di bloccare gli istituti che prevedono la partecipazione del dipendente e del sindacato, come gli straordinari programmati». Il messaggio che si vuole mandare è semplice: in una situazione come questa, se i poliziotti non fanno più di quanto stabilito dal contratto la questura finisce in ginocchio. E questo vale per tutte le attività che prevedono la presenza e il lavoro di uomini della polizia di Stato, dalla lotta allo spaccio al controllo del territorio, fino al servizio d’ordine durante le partite della Spal. Una scelta sofferta, ma «necessaria», secondo i sindacati. D’altra parte, i numeri della sofferenza della polizia di Stato parlano chiaro.

«Negli ultimi nove anni – spiegano i rappresentanti degli agenti – siamo passati da 255 uomini a 213. Fino a pochi anni fa avevamo quattro volanti in servizio, oggi ne abbiamo due. E spesso con personale preso in prestito da altri uffici». Succede infatti che per garantire la copertura dei turni, in caso di malattia, infortunio o assenza di un agente, si ‘dirotti’ sulle volanti un operatore di qualche altra squadra. Una situazione che crea il paradosso di rendere ‘riconoscibili’ poliziotti che, per ragioni investigative, operano in borghese e hanno la necessità di passare ‘inosservati’.

La mobilitazione dei sindacati di polizia si concretizza anche in una lettera inviata ai capigruppo in consiglio comunale. «Siamo dentro a quella che per noi è una vera e propria questione ‘esistenziale’, in bilico tra l’essere sul territorio in modo dignitoso a ‘produrre’ sicurezza e ritirarci definitivamente, nascondendoci, come ora, dietro qualche azione estemporanea e qualche spot mediatico – scrivono le sigle -. Questa non è una battaglia di sinistra o di destra; la sicurezza non è di sinistra o di destra, così come la polizia non è di sinistra o di destra. Vogliamo solo tornare a difendere la nostra città con risorse adeguate».