Posteggiatori abusivi, c’è chi guadagna fino a 30mila euro l’anno

Il Kennedy ostaggio dei parcheggiatori anche nei festivi. Mof e Travaglio blindati per il mercato

Alcuni posteggiatori abusivi al parcheggio Kennedy (Businesspress)

Alcuni posteggiatori abusivi al parcheggio Kennedy (Businesspress)

Ferrara, 17 agosto 2016 - GIRA la leggenda di Cleto – nome d’arte di un posteggiatore abusivo – che si dice guadagnasse, con le elemosine forzate al parcheggio Diamanti, tra i 20 e i 30mila euro l’anno. Meglio (quando si trova) che andare a lavorare. Basta – fanno capire i colleghi – una caratteristica non da poco: «difendere la piazza dagli appetiti della concorrenza». Addirittura il buon Cleto avrebbe guadagnato così bene da essersi potuto permettere un matrimonio da favola dalle sue parti, in Nigeria.

L’abusivismo, al netto della legalità, si muove secondo gli stessi spiriti animali del capitalismo legale. Individuare un bisogno diffuso, conquistare una fetta di mercato, cavalli di frisia per proteggerlo e spiccato senso di adattamento. Tipo rimodularsi a seconda dei tempi della vigilanza privata che, Ferrara Tua ha sguinzagliato nei ‘polmoni’ di sosta della città per arginare il fenomeno. In redazione, ma immaginiamo anche sulle scrivanie di istituzioni e forze di polizia, continuano ad arrivare segnalazioni di automobilisti ‘tassati’ e impauriti. Tassati perché con i posteggiatori abusivi il parcheggio alla fine viene a costare quasi il doppio. Impauriti perché di sera, circondati (pacificamente?) da tre o quattro ragazzoni tutto fosforo e sorrisi, i più tendono a non crearsi problemi. Capito, fratello? E la paura non è detto sia una colpa.

Nei giorni di mercato in piazza Travaglio sfuggire alla mano tesa dei posteggiatori è più difficile che uscire vivi dalla selva di Saigon sotto il fuoco dei vietcong. Ma il vero terreno di scontro è piazzale Kennedy. Lì la torta è davvero grossa e anche ieri mattina, a città dimezzata dalla settimana di Ferragosto, c’erano almeno sei posteggiatori abusivi disseminati in ogni punto strategico. Non hai ancora spento la macchina che sul vetro bussa il primo di questi. Prima di raggiungere la biglietteria automatica, da destra e sinistra, piombano le mani tese di altri due posteggiatori. E la situazione dicono sia migliorata da quando sei parcheggi della città sono monitorati dalla sicurezza privata. Ma nelle zone di nessuno – Travaglio, Baluardo ed ex Mof (non a pagamento, per ora) ci si sente con i Pokémon Go: cacciati, da qualcuno che ha capito che i nostri bisogni fanno gola al racket dei parcheggi.