Cento profughi in arrivo ma il Comune dice no

Chiara Sapigni: "Esaurita ogni disponibilità". Già respinto un primo gruppo

Alcuni profughi

Alcuni profughi

Ferrara, 3 settembre 2016 -  «Non siamo più in condizione di accogliere nemmeno un profugo. Per cui, pur garantendo la collaborazione alla Prefettura, non possiamo garantire un solo posto in più di quelli attualmente occupati». L’assessore ai Servizi Sociali Chiara Sapigni riassume così la decisione del Comune che ieri, nel summit in Prefettura, ha chiesto (e ottenuto) una ‘moratoria’ all’invio di altri migranti. La richiesta è pressante, gli sbarchi si susseguono incessanti ed i numeri crescono.

«La Prefettura di Bologna ci ha allertato – spiega il prefetto Michele Tortora –, l’ex caserma di via Mattei, oggi centro di identificazione, sta letteralmente esplodendo e dunque è necessario che tutti i territori facciano la propria parte». Per Ferrara è già stata stabilita anche la quota: 100 migranti che, su disposizione del Ministero, saranno destinati al nostro territorio. «Il Comune di Ferrara, in questa fase, ha chiesto effettivamente di essere esentato – conferma il prefetto –, perché fino ad ora ha sopportato il peso maggiore dell’accoglienza. A questo punto le ricerche di strutture disponibili continuano, perché l’emergenza non accenna a terminare e le indicazioni del Viminale sono stringenti». 

Ieri perciò, nella riunione che si è svolta in Prefettura, è stata ribadita la necessità di trovare – e in tempi rapidi – strutture in grado di accogliere gruppi anche consistenti di migranti: «Ci sono un paio di ipotesi allo studio», confida Tortora senza entrare tuttavia nello specifico. Perché come la recente vicenda di Gaibanella insegna, la situazione rischia di essere esplosiva anche sotto il profilo politico: «Tuttavia non possiamo sottrarci al dovere di dare una risposta adeguata», conclude il prefetto rimandando la decisione ai prossimi giorni, pur con la consapevolezza che i tempi sono serratissimi. Perché, evidenzia la presidente dell’Asp Angela Alvisi, già in queste ore Ferrara – intesa come territorio comunale – ha negato la disponibilità: «C’era un gruppo già destinato alla nostra città, ma questi profughi non arriveranno perché abbiamo chiarito che non ci sono, e non ci saranno, disponibilità ulteriori rispetto a quelle già messe in campo».

Nel resto della Provincia (con otto Comuni che a tutt’oggi non hanno assicurato alcuna forma di accoglienza), non saranno invece possibili altre ‘moratorie’; anzi a questo punto, una volta verificate le disponibilità delle strutture – sia pubbliche che messe a disposizione dei privati –, sarà direttamente la Prefettura a indirizzare i migranti in raccordo con le istituzioni locali. Ma senza tollerare, par di capire, altri dribbling. Al momento, secondo i dati emersi dall’incontro di ieri, i profughi ospitati nel Ferrarese sono complessivamente 669, le strutture invece circa cinquanta.