Ferrara, anziani sequestrati e rapinati in casa

Bottino da nemmeno mille euro. Il nipote: "Distrutta la loro pace"

Sul posto sono arrivati i carabinieri

Sul posto sono arrivati i carabinieri

Ferrara, 17 gennaio 2018 - Un’anziana bloccata sul divano e minacciata di botte se non avesse rivelato dove nascondeva soldi e gioielli. Tre uomini incappucciati che hanno violato l’intimità della casa di due pensionati nelle campagne tra Ferrara e Poggio Renatico. Un episodio inquietante, con marito e moglie tenuti in ostaggio per circa un’ora. E il tutto per un bottino che non arriva a sfiorare i mille euro. Impossibile non tornare con la mente all’estate delle rapine violente, quella del 2015, segnata dalle scorribande della banda di Ivan Pajdek e di Norbert Feher, alias Igor il russo. Stavolta però, escluse le minacce, non è stata usata violenza sulle vittime.

Solo tanta, troppa paura. Ma andiamo con ordine. Sono circa le 18.30 di lunedì. I malviventi, tre uomini incappucciati e coi guanti, sfondano un vetro al secondo piano dell’abitazione. Entrano e scendono al piano di sotto, dove si trovano la donna e il marito, entrambi ultraottantenni e lui immobilizzato a letto. L’anziana sente dei rumori e capisce che c’è qualcuno in casa. La reazione d’istinto è chiudere una porta che separa i due piani dell’abitazione, con l’intento di prendere tempo e dare l’allarme. Ma i malviventi sono una furia. Con un calcio sfondano la porta ed entrano.

Inizia un’ora ad altissima tensione. La pensionata viene fatta sedere sul divano da uno dei banditi. «Dicci dove tieni i soldi o ti picchiamo» le dice. La donna è pietrificata dalla paura. Nel frattempo, gli altri due rovistano in ogni angolo della casa. Alla fine si intascano un paio di collane e alcune centinaia di euro, parte della pensione dei due anziani. In tutto nemmeno mille euro. Prima di andarsene, l’ultima minaccia. «Aspetta almeno dieci minuti prima di chiamare aiuto – le dice un incappucciato –. Se lo fai prima, torniamo e ti bruciamo la casa». Quando la donna si riprende dallo choc chiama i familiari che a loro volta allertano i carabinieri. I militari arrivano sul posto e si mettono al lavoro. Cercano impronte o tracce di qualsiasi tipo lasciate dai malviventi sul luogo della rapina. E stanno valutando anche le pieghe del racconto delle vittime.

A descrivere l’accaduto nei particolari è il nipote della coppia, che preferisce rimanere anonimo anche per tutelare la tranquillità dei due anziani già abbastanza scossi. «Ormai da queste parti i furti non si contano – osserva –. Ma questi hanno distrutto la tranquillità e la pace di due persone che non hanno fatto altro che spaccarsi la schiena per campare. Mia nonna era sconvolta. È dovuto venire il medico a visitarla».